Piazza Affari paga tensioni geopolitiche, in affanno Telecom e Luxottica. Exploit della Roma
Ribassi consistenti per Piazza Affari che paga l’acuirsi delle tensioni geopolitiche. L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,69% a quota 23.012 punti ritracciando dai massimi di periodo aggiornati nelle ultime due sedute. A pesare sono le tensioni geopolitiche in Siria con gli Stati Uniti che starebbero preparando un intervento militare. “I nostri rapporti con la Russia non sono andati mai così male, e questo include la Guerra Fredda”, ha scritto Donald Trump su Twitter dopo aver precedentemente annunciato alla Russia di prepararsi all’arrivo di nuovi missili in Siria.
Dal fronte macro il tasso di inflazione statunitense si è attestato a marzo al 2,4% su base annua, in aumento rispetto al 2,1% di febbraio. L’aumento era atteso dal mercato, ma la variazione mensile (-0,1% rispetto a quella nulla attesa) ha calmierato le tensioni per una Fed più aggressiva sul fronte tassi.
Rally oggi per Saipem (+2,08%) con il mercato che ha accolto con favore la possibile commessa in Uganda. Si tratterebbe, stando a quanto riferito da fonti governative ugandesi, di un Project Framework Agreement (PFA) per lo sviluppo della Raffineria di Hoima. “Non ci sono dettagli sulla quota di Saipem nel consorzio”, sottolinea Banca Akros che ha rating buy sul titolo considerando tali livelli interessanti per puntare sul recupero del business offshore in scia all’aumento del prezzo del petrolio.
Bene anche gli altri titoli oil con Tenaris (+1,73%) ed Eni (+0,72%) sostenute dal rialzo dei prezzi del petrolio.
Calo dell’1,72% per Luxottica in avvio con gli analisti di Equita Sim che hanno abbassato il rating a hold. peggio ha fatto Telecom Italia (-2,88%) reduce dai forti rialzi dell’ultima settimana che avevano spinto il titolo sui massimi da agosto 2017.
Segno meno per Ferrari (-0,87%) con gli analisti di Mediobanca Securities che hanno ridotto la raccomandazione da outperform a neutral con target price rivisto invece al rialzo da 109 a 111 euro. Il potenziale upside risulta di circa il 12% rispetto alle quotazioni attuali e gli analisti di piazzetta Cuccia ritengono che la crescita per il 2018 è già prezzata nei valori del titolo. Prossimo importante catalyst sarà dopo l’estate con la presentazione del nuovo piano al 2022.
Nella galassia Agnelli spicca poi il calo di oltre il 3% di Exor. Tra le small cap si segnala l’expolit dell’AS Roma (+23,7%) all’indomani dell’impresa contro il Barcellona che ha permesso ai giallorossi di centrare la qualificazione alle semifinali di Champions League.