Piazza Affari paga allarme rosso su guerra commerciale, debacle per Prysmian (-10%) e STM
Inizio di ottava molto difficile sui mercati complice l’escalation delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e le altre principali economie. La negatività ha colpito anche Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha chiuso con una flessione del 2,18% a quota 21.410 punti proseguendo la striscia negativa (sei delle ultime sette settimane in calo) che ha portato l’indice guida nuovamente con un saldo negativo da inizio anno.
Venerdì Donald Trump ha minacciato l’applicazione di dazi al 20% sul settore auto europeo se l’UE non rimuoverà le tariffe su prodotti Usa per 2,8 mld in vigore da venerdì scorso. Trump, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, starebbe pianificando nuovi dazi verso la Cina.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund è risalito in area 250 punti, sui massimi dall’11 giugno.
Oggi tutti i titoli del Ftse Mib hanno chiuso in rosso.
Sul parterre milanese spicca il forte calo di Prysmian (-10% a 20,88 euro), sui minimi dal 2016, dopo l’annuncio della revisione al ribasso della stima per l’Ebitda 2018 a causa di maggiori costi in relazione ad alcune problematiche di funzionalità di un cavo di collegamento sottomarino tra Scozia e Galles nel contratto Westernlink. la nuova stima è tra 860-920 milioni rispetto alle precedenti stime che erano comprese tra 910 e 970 milioni.
Prosegue il momento negativo di STM, scesa del 4,81% sotto quota 20 euro uniformandosi alla giornata negativa dello Stoxx Europe 600 Technology in scia all’acuirsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. STM non ha produzione diretta in Cina ma solo attività di assemblaggio e test. “L’impatto diretto dei nuovi possibili dazi è limitato visto che meno del 3% delle sales di STM sono prodotti esportati direttamente dalla Cina in US – rimarcano gli analisti di Equita Sim – ma l’impatto indiretto dei dazi potrebbe essere invece più rilevante nel caso ci fosse un rallentamento nella crescita del PIL cinese, e più in generale, di quello globale”.
Giornata negativa anche per Luxottica (-1,78%) che ha annunciato l’acquisto di Barberini, leader mondiale nella produzione di lenti da sole in vetro ottico, per 140 milioni di euro. Enel (-1,35%) invece ha acquistato il 21% del capitale di una Newco, nella quale confluirà Ufinet International, operatore di reti in fibra ottica in America Latina. L’operazione è avvenuta a fronte di un investimento di 150 milioni di euro, che verrà finanziato tramite risorse proprie.