Piazza Affari non paga fiammata dello spread, Unipol (+4,2%) vola ai massimi annui
Lo spread questa volta non mette lo sgambetto a Piazza Affari. Il Ftse Mib, reduce dal tonfo di oltre il 2% di venerdì dovuto all’accentuarsi delle tensioni politiche, ha recuperato in parte chiudendo a recupero a 21.735 punti (+0,44%). Il tutto nonostante la nuova fiammata dello spread con il differenziale tra Btp e Bund tornato sopra la soglia dei 200 pb. Continuano a tenere banco le tensioni politiche. Il leader leghista e vice premier Matteo Salvini ha smentito che ci siano incontri in programma con l’altro vice premier Luigi Di Maio. “Per quello che riguarda il futuro siamo nelle mani del buon Dio”, ha risposto Salvini ai giornalisti circa il futuro del governo Conte. Le ultime indiscrezioni stampa odierne volevano proprio il premier Conte come bersaglio di Salvini che vorrebbe un rimpasto sostanziale nel governo con il cambio anche del primo ministro. Salvini, intervenuto a una conferenza stampa a Firenze, ha negato l’obiettivo di diventare premier senza passare per le urne.
Nella settimana che porterà al meeting Bce di giovedì, tra le bi di Piazza Affari a soffrire oggi è stata Unicredit. Il titolo dell’istituto di piazza Gae Aulenti è sceso nel pomeriggio (close a -0,34% dopo essere arrivato a oltre -1%) dopo le indiscrezioni lanciate da Bloomberg circa tagli fino a 10 mila unità previsti dal prossimo piano che verrà presentato a dicembre.
Tra le banche segno meno anche per Banco BPM (-1,07%). Sul fronte opposto UBI Banca (+1,65%) che ha perfezionato la cessione di 900 milioni lordi di posizioni in sofferenza. Nel dettaglio, il gruppo bancario lombardo ha venduto crediti factoring in contenzioso per circa 157 milioni lordi ed è stata accettata l’offerta vincolante di Credito Fondiario per la cessione di un portafoglio leasing classificato a sofferenza, per un ammontare pari a 740 milioni lordi nominali alla data di cut-off del 31 ottobre 2018 (63% del totale sofferenze di UBI Leasing). L’impatto complessivo delle due operazioni sul conto economico del secondo trimestre dell’anno sarà pari a circa 104 milioni lordi (circa 70 milioni netti) da contabilizzarsi alla voce ‘rettifiche su crediti’.
Tra i singoli titoli regina di giornata è stata Unipol (+4,24%) sui massimi annui. Il gruppo assicurativo bolognese si è accordato con i sindacati per l’attivazione del fondo esodi. A fronte di 600 uscite volontarie nel triennio 2019-2021 previste dal piano industriale, sono previste 300 assunzioni aventi carattere di occupazione stabile.
Saipem (+0,xx%) ha siglato nuovi contratti nel drilling offshore in Romania e Abu Dhabi per un valore complessivo di oltre 160 milioni di dollari Usa. Molto bene anche gli altri titoli oil: +1,39% Tenaris e +0,91% Eni.
Infine, lieve segno più per Campari (+0,29%) che ha avviato negoziati in esclusiva con la società Financière Chevrillon e un gruppo di azionisti di minoranza, riconoscendo agli stessi in tale contesto una put option, con l’obiettivo di acquisire la società francese Rhumantilles, proprietaria del 96,5% della società Bellonnie & Bourdillon Successeurs con sede in Martinica.