Piazza Affari in preda alla volatilità: alla fine chiude a +1,5% con rally di Tenaris e CNH
Mercati azionari nervosi dopo l’inflazione statunitense leggermente più alta del previsto. Dopo una prima reazione negativa, sia Wall Street che le Borse europee hanno recuperato il segno più. A settembre l’inflazione degli Stati Uniti è salita su base annua dell’8,2%, rallentando il passo rispetto alla crescita dell’8,5% del mese precedente, ma salendo a un ritmo superiore al +8,1% atteso dal consensus degli analisti. L’inflazione core – depurata dai prezzi dei beni energetici ed alimentari – ha accelerato il passo, dal +6,3% di agosto al +6,5%. Riscontri che rafforzano le attese di un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base da parte della Fed il prossimo 2 novembre.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna in chiusura un balzo dell’1,56% a quota 20.785 punti. Giornata difficile per Amplifon scesa del 3,86%; in affanno anche Ferrari (-1,19%). Tra i migliori invece Tenaris con +4,92%; in evidenza anche CNH (-5,69%) ed ENI con +2,56% a 11,688 euro.
Infine, chiusura positiva per Enel (+1,72%) che in avvuo di giornata era scivolata sotto il muro dei 4 euro (minimo intraday a 3,956 euro), sui minimi da febbraio 2017. La maggiore utility italiana ha perfezionato la cessione della quota Enel Russia a Gazprom e Lukoil per circa 137 mln di euro. Per effetto dell’operazione Enel ha completato la cessione di tutti i suoi asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo. L’operazione complessiva ha generato un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel per circa 610 milioni di euro e un impatto negativo sull’utile netto di Gruppo reported di circa 1,3 miliardi di euro.