Piazza Affari: in luce Banco Bpm. Ferragamo crolla sulla Cina, FCA sugli Usa
Piazza Affari ha chiuso in territorio negativo una giornata condizionata già sin dalle prime battute dal declassamento ai danni del debito sovrano cinese da parte di Moody’s. La nuova valutazione è così passata a A1 dal precedente Aa3, con l’outlook che è invece migliorato (da negativo a stabile). Un declassamento del rating della Cina che non avveniva dal 1989.
Sul valutario l’eurodollaro è sceso lievemente dai massimi da sei mesi toccati ieri, stornando in area 1,117 dollari mentre il Brent, in attesa del vertice Opec di domani, si è assestato fra i 53,95 e i 54 dollari il barile.
Sul fronte statunitense i dati snocicolati nel pomeriggio dall’EIA hanno messo in luce che nella settimana al 19 maggio le scorte di petrolio statunitensi hanno segnato un calo di 4,4 milioni di barili attestandosi a 516,3 milioni. Gli analisti avevano stimato una riduzione di 2,4 milioni di barili. Segno meno per il differenziale tra Btp e Bund, di poco sopra i 173 punti.
Sul listino milanese, dove il Ftse Mib ha segnato un -0,21% a 21.369,73 punti, spicca in particolare il balzo del Banco Bpm (+4% a 3,11 euro) che ha superato in slancio i 3 euro per azione raggiungendo i massimi da inizio anno. La performance odierna fa eco a quella di ieri in cui le azioni della terza banca italiana hanno guadagnato più del 5% in scia della promozione arrivata da Barclays. Gli analisti del colosso britannico hanno alzato il giudizio sul titolo a “overweight” dal precedente “equalweight” portando il target price a 3,30 euro.
Rimanendo all’interno del comparto finanziario è stata una giornata positiva anche per Bper Banca (+1,39% a 4,67 euro), Unipol (+2,57% a 3,988 euro) e UBI Banca (+1,77% a 3,79 euro). In evidenza i titoli industriali con Leonardo (+1,54% a 15,19 euro) e Prysmian (+1,1% a 25,2 euro), per il n.1 Valerio Battista potrebbero arrivare nuove acquisizioni.
Prosegue il periodo “no” di FCA (-0,57% a 9,44 euro), scivolata in rosso dopo la notizia che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti conferma le indiscrezioni di qualche giorno fa e decide di portare in tribunale FCA, accusando il colosso di aver truccato le emissioni diesel in più di 100.000 veicoli venduti in Usa.
Crollo verticale di Salvatore Ferragamo (-5,19% a 26,85 euro). Sull’andamento del big italiano del lusso hanno pesano i dati deboli di Tiffany negli Stati Uniti (primo trimestre 2017 sotto le attese e scivolone a Wall Street) e i timori legati al downgrade della Cina. “Per Ferragamo sarebbe negativo un rallentamento del mercato cinese che pesa circa il 15% del fatturato”, ha commentato un analista.