Piazza Affari: Ftse Mib prende fiato dopo i recenti guadagni, bene le utilities in avvio
Partenza fiacca per Piazza Affari con il Ftse Mib che avanza poco sopra la parità in area 22.100 punti, dopo aver chiuso ieri in rialzo dell’1% sui massimi da agosto 2018. I principali titoli del comparto bancario sono stati gli indiscussi protagonisti, sfruttando lo stemperarsi dei timori sull’Italia. La scelta di Christine Lagarde alla Bce pare aver messo tutti d’accordo e l’Italia era tra gli spettatori più interessati per avere una sponda importante dopo l’uscita di Draghi. Prosegue anche la discesa dello spread che si avvicina sempre più al muro dei 200 punti base (questa mattina il differenziale Btp-Bund è in area 203 punti).
Oggi Wall Street riapre i battenti dopo la chiusura per l’Independence Day e a dettare il ritmo sui mercati sarà l’attesa per i dati sul mercato del lavoro americano in arrivo questo pomeriggio. Dati molto attesi che potrebbero suggerire le prossime mosse della Fed sui tassi di interesse, in vista della riunione di fine mese.
Tornando a Piazza Affari, scattano in apertura le utilities con Hera (+0,9%), Italgas (+0,7%) e Terna (+0,5%) che ricoprono i primi posti del Ftse Mib. Positiva anche Ubi Banca (+0,2%) che ha lanciato un’emissione obbligazionaria subordinata “Tier 2” con scadenza a 10 anni e opzione di rimborso a 5 anni. È stato collocato un ammontare di 300 milioni di euro, a completamento del piano di emissione per questo tipo di strumento a tutto il 2020, come previsto dall’attuale piano di funding. L’operazione ha visto una domanda che ha raggiunto oltre 4 volte l’ammontare dell’emissione, permettendo di ridurre lo spread dall’iniziale livello di 510bps a quello finale di 475bps sopra il mid-swap a 5 anni. Tra i peggiori del listino principale Cnh Industrial (-1,2%) e Prysmian (-0,7%).