News Notizie Indici e quotazioni Piazza Affari e Borse europee attese in calo, tornano i timori su guerra commerciale

Piazza Affari e Borse europee attese in calo, tornano i timori su guerra commerciale

5 Settembre 2018 08:48

Piazza Affari e le principali Borse europee dovrebbero aprire la seduta odierna in calo, in scia ai ribassi di Wall Street che ieri ha ripreso gli scambi dopo il lungo weekend festivo all’insegna della cautela, dopo mesi di rialzi. Gli operatori guardano con una certa apprensione alla questione commerciale, interrogandosi sulla possibile evoluzione dei negoziati tra Stati Uniti e Canada sul nuovo accordo Nafta, dopo che venerdì le discussioni sono state sospese. Intanto rimane valida la minaccia americana di imporre nuovi dazi al 25% su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi nei prossimi giorni. L’ammionistrazione Trump ha già fatto scattare tariffe doganali al 25% su 50 miliardi di dollari di prodotti provenienti dalla Cina.

In questo clima, i listini asiatici si sono mossi sotto la parità questa mattina: Tokyo ha chiuso con un -0,51% anche a causa del tifone Jebi, Sydney ha lasciato sul parterre 1 punto percentuale e Shanghai e Hong Kong si muovono in territorio negativo, facendo presagire una chiusura in rosso. Dal fronte macro è giunto l’indice Pmi servizi del Giappone che ad agosto è salito a 51,5 punti sui massimi a 4 mesi. In calo, più del previsto, invece l’indice Pmi servizi della Cina.

In Italia l’attenzione rimane rivolta alla scena politica. Le parole concilianti sul fronte conti pubblici del vicepremier Matteo Salvini hanno abbassato la febbre da spread e dato fiato al rally delle banche. Salvini ha affermato che la manovra sarà rispettosa di tutte le regole. “Intendiamo presentarci ai mercati e all’Europa con una legge di bilancio seria che faccia crescere l’economia di questo paese, nel rispetto di tutti i vincoli Ue”, ha detto Salvini in una intervista a Il Sole 24 Ore. Dal canto suo il ministro dell’economia Giovanni Tria starebbe spingendo affinchè M5S e Lega concordino sul mantenere il deficit sotto la soglia del 2% nel 2019.