Piazza Affari depressa dalle banche, male anche Mediaset
Giro di boa settimanale in affanno per Piazza Affari che ha chiuso in ribasso complice la debolezza del settore bancario dopo l’annuncio del maxi-aumento di capitale da 700 milioni di euro da parte di Credito Valtellinese (Creval). Il settore ha pagato dazio anche a livello europeo con i conti di Credit Agricole che non hanno convinto il mercato. In chiusura l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,57% a 22.831 punti.
Tra i peggiori di giornata i titoli bancari con Banco Bpm che segna un tonfo del 7,5%, -4,37% per Bper e -2,96% per Ubi Banca. Il maxi-aumento da 700 milioni di euro deciso da Credito Valtellinese acuisce i timori di una nuova ondata di ricapitalizzazioni per risolvere il nodo Npl con Banco Bpm e Bper tra i maggiori indiziati.
In affanno anche Mps (-4,76%) che ieri ha diffuso i conti ritorno all’utile nel terzo trimestre. Sulla questione Npl, soprattutto alla luce dell’addendum della Banca centrale europea, l’a.d. Marco Morelli ha rimarcato che è ancora presto capire quale sarà l’effetto dell’operatività di Mps.
Hanno invece tenuto bene le big Intesa Sanpaolo (+0,28%) e Unicredit (+0,74%).
Sul parterre di Piazza Affari spicca poi il forte calo di Mediaset (-3,93% a 2,93 euro) all’indomani della pubblicazione dei risultati dei primi mesi dell’anno. A deludere il mercato è l’assenza di passi nei negoziati con i francesi di Vivendi su Premium. I ricavi netti nei primi 9 mesi dell’anno sono scesi a 2.532,8 milioni di euro dai 2.563,9 milioni di un anno prima. L’ebit è invece salito a 194,7 milioni contro i 29,5 milioni dello scorso anno, meglio rispetto ai 170 mln stimati dagli analisti. Meglio del previsto anche il risultato netto che, atteso a 20 milioni, è passato da -118 a 35,9 milioni. Mediobanca Securities ha confermato il rating outperform apprezzando il lavoro del management sulla riduzione dei costi.