Piazza Affari col fiato sospeso in attesa del Def, banche giù
Giornata movimentata per Piazza Affari che ha tenuto costantemente le orecchie tese agli sviluppi sul fronte politico in attesa del varo del Def. Nelle ultime 24 ore sono aumentate le tensioni circa l’obiettivo di deficit da indicare con M5S e Lega in pressing sul ministro Tria per fissare un target deficit-Pil pari al 2,4%. Fonti pentastellate hanno riferito della minaccia di dimissioni da parte di Tria e il mercato sin dalle prime battute ha visto vendite sui Btp con spread salito fino a 250 pb. A calmare in parte le acque è stata la positiva asta Btp con rendimenti in calo e domanda ancora solida per il titolo decennale.
L’indice Ftse Mib ha così chiuso a 21.511 punti (-0,62%) dopo essere arrivato a cedere circa il 2% con banche in forte calo. Alla fine i ribassi sono stati contenuti con Unicredit e Intesa scese rispettivamente delL’1,67% E DELL’1,19%. Mediobanca (-0,99%) che ha visto oggi l’annuncio dell’uscita di Bollorè dal patto che di fatto implica lo scioglimento dello stesso. L’assemblea dei partecipanti al patto di sindacato ha affidato al comitato il compito di sondare l’interesse dei partecipanti ad individuare alternative alla mera decadenza a fine anno dell’attuale accordo.
Tra i titoli più penalizzati spicca poi Stm (-1,73%) complice la debolezza dell’intero settore.
In controtendenza Unipol (+0,77%) con il mercato che guarda al ritorno dell’ipotesi di una business combinatio tra BPER e Unipol Banca. Secondo Il Sole 24 Ore nel piano industriale che BPER dovrebbe presentare il prossimo 8 novembre potrebbe essere prevista anche l’incorporazione di Unipol Banca. “Non sembra che si tratti di un’ipotesi al momento concreta – scrivono gli analisti di Equita – anche perché il piano industriale dovrebbe comprendere altre opzioni strategiche, fra cui l’acquisizione delle minorities di Banco di Sardegna e l’acquisto delle quote di Arca”.