Piazza Affari chiude sotto la parità, Saipem in controtendenza (+2,3%)
Seduta debole per Piazza Affari e le altre principali borse europee, frenate anche dall’andamento sottotono di Wall Street. Il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dello 0,3% a 24.547 punti, con Nexi (-3,9%) e Amplifon (-2,5%) in coda mentre svetta Saipem (+2,3%) dopo l’upgrade del rating da ‘Bb’ a ‘Bb+’ da parte di S&P, che ha indicato una prospettiva stabile.
Invertono la rotta le quotazioni del greggio, con il Wti in calo dello 0,9% a 79,25 dollari, all’indomani della riunione Opec+ che ha confermato i livelli di produzione. Oggi sono entrati in vigore sia l’embargo Ue alle importazioni via mare di petrolio russo, sia il price cap concordato con Ue, G7 e Australia, fissato a 60 dollari al barile.
In calo di circa un punto percentuale gli indici americani Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, con gli operatori intenti a monitorare gli ultimi dati macroeconomici e le potenziali implicazioni sulla politica monetaria.
Sul fronte macro, l’indice Ism servizi ha registrato un’accelerazione inattesa a novembre, attestandosi a 56,5 punti dai 54,4 di ottobre. Il dato si somma al solido job report di venerdì, alimentando l’idea di un’economia a stelle e strisce resiliente e di una Federal Reserve ancora restrittiva per lungo tempo, al fine di contrastare l’inflazione.
Nella riunione della prossima settimana la banca centrale americana dovrebbe comunque annunciare un rialzo dei tassi di 50 punti base, dopo l’apertura del presidente Jerome Powell ad un rallentamento delle strette monetarie.
Anche dalla Bce è atteso un ritocco di mezzo punto percentuale nel meeting del 15 dicembre. In mattinata il membro del Consiglio direttivo Gabriel Makhlouf ha affermato che l’istituto dovrebbe aumentare i tassi di almeno 50 punti base questo mese (dopo due manovre da 75 bp) per frenare la corsa dell’inflazione, con l’obiettivo di riportarla verso il target del 2%.
Anche il suo collega Francois Villeroy de Galhau, intervenuto nel weekend, si è espresso in favore di un incremento dello 0,5% nella prossima riunione, per contribuire a domare l’impennata dei prezzi al consumo.
Intanto, l’indice Pmi composito della zona euro è cresciuto a 47,8 punti a novembre, da 47,3 di ottobre, mentre l’indicatore sui servizi è passato da 48,6 punti a 48,5 di novembre. Le vendite al dettaglio ad ottobre sono diminuite dell’1,8% mensile e del 2,7% annuo.