Piazza Affari chiude sopra la parità (+0,3%), focus su banche centrali e dati macro
Lievi rialzi per Piazza Affari e le altre borse europee, mentre Wall Street procede contrastata all’indomani dei guadagni innescati dalle parole di Powell.
Il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dello 0,31% a 24.685 punti, con acquisti in particolare su Diasorin (+3,8%) e Tim (+3,7%), che rimbalza dopo il -5,2% della seduta precedente. Il titolo, che ieri aveva scontato il venir meno dell’ipotesi di un’opa totalitaria da parte del governo, riprende quota in scia alle speculazioni sulle possibili alternative per la creazione della rete unica nazionale e la riduzione del debito della società. Bene anche Amplifon (+3%) mentre arretrano Tenaris (-2,3%), Banco Bpm (-2,4%) e Unicredit (-3,6%), che ha concluso la seconda tranche del piano di buyback.
Giornata fitta di appuntamenti macro a livello internazionale. Il Pmi manifatturiero dell’eurozona continua a segnalare una contrazione del settore, ma risale a 47,1 punti, sui massimi da due mesi. Per quanto si tratti di uno dei valori più bassi registrati nell’ultimo decennio, l’indagine suggerisce che la flessione invernale potrebbe essere meno grave del previsto. Nella zona euro, il tasso di disoccupazione si attesta al 6,5%, mentre in Italia scende al 7,8% (-0,1 punti).
Negli Usa è stato diffuso il dato di ottobre sull’indice PCE core, il parametro preferito dalla Fed per monitorare l’inflazione, che si è attestato al +5,0% annuo, al di sotto del +5,2% di settembre.
I numeri avallano le opinioni di chi ritiene che l’inflazione Usa abbia toccato il picco e che la banca centrale possa varare rialzi dei tassi meno aggressivi. Lo stesso Jerome Powell, chairman dell’istituto di Washington, ha dichiarato ieri che “ha senso moderare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse” e che l’intensità delle strette monetarie potrebbe diminuire già nella prossima riunione del Fomc, in calendario il 13 e 14 dicembre.
La prospettiva di un rialzo da 50 punti base nel prossimi meeting ha scatenato gli acquisti sui Treasuries Usa, con i rendimenti dei Treasuries decennali in diminuzione al 3,58%. In calo anche il dollaro Usa, che ha fatto un forte dietrofront, portando l’euro sopra la soglia di 1,05 dollari, sui massimi da fine giugno.
Sempre negli Usa è stato diffuso l’indice ISM manifatturiero di novembre, che si è contratto per la prima volta da maggio 2020 (a 49 punti). Ora il focus si sposta sui dati di domani relativi al mercato del lavoro a stelle e strisce, dopo i dati Adp di ieri che hanno evidenziato un numero di impieghi nel settore privato inferiore alle stime.