Piazza Affari chiude sopra la parità (+0,2%), acquisti sui petroliferi in scia al greggio
Giornata incerta per le borse europee, mentre Wall Street prosegue contrastata. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 27.179 punti, sostenuto dai petroliferi Saipem (+4,3%), Eni (+4,1%) e Tenaris (+3%), oltre a Unicredit (+3%), mentre arretrano Iveco (-2,7%), Mps (-1,8%) e Prysmian (-1,8%).
Volano le quotazioni del petrolio, con il Brent (+6%) a 84,8 dollari al barile, dopo un taglio della produzione a sorpresa, di oltre un milione di barili al giorno, da parte dell’OPEC+.
Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha parlato di una mossa inattesa che potrebbe complicare il compito della banca centrale nella lotta all’inflazione.
Dall’agenda macro è giunto il dato sull’indice ISM manifatturiero, sceso a 46,3 a marzo, una delle peggiori letture dal 2009 (escludendo la pandemia).
Anche nell’eurozona il settore manifatturiero ha riportato un peggioramento, con l’indice Pmi in calo a 47,3 punti.
Intanto, il membro del Consiglio Direttivo della Bce Holzmann ha aperto alla possibilità di un nuovo aumento dei tassi di 50 punti base.
Spread Btp-Bund in rialzo a 184 punti base, mentre il decennale italiano scende al 4,08% in un contesto di rendimenti decrescenti. Sul Forex, l’euro/dollaro scambia in rialzo a 1,089 e il dollaro/yen scende a 132,3.