Piazza Affari chiude piatta con Prysmian in testa. Petrolio penalizza Eni
Una seduta cominciata con prospettive migliori per Piazza Affari e terminata invece sulla parità. Il diminuendo registrato nel corso della giornata è ascrivibile in primo luogo ai volumi di scambio sul mercato italiano inferiori alla media, complice la festività nazionale. In secondo luogo hanno pesato i dati del mercato del lavoro Usa.
Con una disoccupazione scesa al 4,3% (minimi dal 2011) e un saldo di nuove buste paga nei settori non agricoli pari a 135mila unità a maggio, in calo rispetto alle 174mila di aprile (dato rivisto in calo da +211mila) e sotto le attese degli analisti che si aspettavano un aumento più consistente a 185mila unità.
Secondo James Smith, esperto dei mercati sviluppati presso ING, i segnali che giungono dal mercato del lavoro negli Stati Uniti sono contrastanti, gettando un’ombra sulle prossime mosse della Federal Reserve.
In questo quadro Piazza Affari ha chiuso sulla parità, con l’indice FTSE Mib inchiodato a 20.928,24 punti. Miglior titolo Prysmian, +3,75% a25,68 euro, che ha capitalizzato la promozione di Goldman Sachs, passata da Hold a Buy sul titolo dell’azienda milanese.
I ribassi, pochi quest’oggi, hanno colpito soprattutto ENI, -1,47% a 14,05 euro, penalizzato dal crollo del petrolio (anche il Brent questa mattina è sceso sotto i 50 $ per azione) che sta praticamente vanificando gli sforzi dei Paesi Opec nella riunione di Vienna avvenuta meno di due settimane fa.