Piazza Affari chiude in calo: Ftse Mib perde l’1,19%. Male Ferrari
Chiusura in calo oggi per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che perde l’1,91% attestandosi a 21,791,45. Protagoniste oggi sul listino milanese le semestrali.
Dopo aver chiuso il primo semestre dell’anno con utili netti pari a 2.020 milioni di euro, in rialzo del 9,4%, e con un utile netto ordinario (su cui vengono calcolati i dividendi) salito del 4,6% a 1.892 milioni di euro, il titolo Enel registra un calo a -3,88%.
Ferragamo, sotto la spinta dei conti trimestrali annunciati ieri a mercato chiuso, oggi chiude a – 1,34% col mercato che non ha reagito bene a quanto pare al rilancio del gruppo dopo la nomina come ad. di Micaela Le Divelec Lemmi, che ha assunto la carica con efficacia immediata e vi rimarrà fino alla prossima Assemblea. Tra gli altri titoli Mediobanca (-1,40%) che stamani ha annunciato i risultati dell’esercizio 2017/2018 con l’utile netto a 863,9 milioni di euro, in aumento del 15,2% rispetto ai 750,2 milioni dello scorso anno, raggiungendo il massimo livello storico di ricavi (oltre 2,4 miliardi) e risultato operativo (1.057,2 milioni).
Trimestrale da record, l’ultima targata Sergio Marchionne, quella pubblicata oggi dalla Ferrari che non riesce comunque a brillare a Piazza Affari e chiude in profondo rosso a -8,35%. Sul comparto bancario protagonista Intesa Sanpaolo che dopo aver pubblicato i conti semestrali che hanno visto un utile netto a 2,179 miliardi, in crescita rispetto agli 1,738 miliardi dei primi sei mesi del 2017, perde il 4,59%. Tra gli altri titoli si segnalano Snam (-1,20%) e Generali (-0,99%). Tra quelli positivi invece ci sono Banca Mediolanum (+3,91%), Leonardo (+1,41%), Campari (+1,94%).
Guardando alle altre piazze europee, Londra cede l’1,24%, Francoforte lo 0,53% e Parigi lo 0,23%. Grande attesa alle ore 20:00 con la riunione della Federal Reserve, la quinta dell’anno e la quarta con al comando Jerome Powell. Il mercato scommette che la banca centrale americana non toccherà i tassi di interesse, lasciandoli fermi all’1,75-2%, soglia a cui furono portati lo scorso giugno con un rialzo di 25 punti base.