Piazza Affari chiude in calo, bene Azimut e Unipol
Incipit di ottava senza verve per Piazza Affari che conferma la debolezza evidenziata venerdì scorso. L’indice Ftse Mib paga in parte anche lo stacco cedola da parte di alcune blue chips. L’indice guida di Piazza Affari ha così chiuso in calo dello 0,41% a 22.099 punti, in parziale recupero dai minimi di giornata sotto quota 22mila. I mercati anche oggi hanno guardato con apprensione ai venti di guerra commerciale dopo l’affondo di venerdì da parte degli Usa e la pronta replica di Pechino che prepara misure di pari ampiezza. Da domani focus sul Forum Economico di Sintra con l’intervento di Mario Draghi (Bce).
La seduta odierna ha visto lo stacco cedola da parte di alcune blue chips: Exor, Poste Italiane, Snam (saldo), Stm (trimestrale), Telecom Italia Risparmio e Terna (saldo). I peggiori titoli sono stati proprio quelli che oggi hanno staccato la cedola: -4% circa per Poste Italiane che oggi ha staccato una cedola da 0,42 euro per azione; flessione analoga per Snam che invece ha staccato il saldo dividendo di 0,1293 euro.
Tra i titoli di Piazza Affari maggiormente sensibili ai venti di guerra commerciale spicca Cnh Industrial (-1,04%) che ha ridotto le perdite verso fine giornata. “In passato Cnh e gli altri fornitori hanno sofferto sulle aspettative di un impatto negativo dalle tariffe per gli agricoltori statunitensi – affermano ancora gli analisti di Mediobanca Securities che non si aspettano che queste tariffe abbiano un impatto materiale, ma Cnh potrebbe comunque risentire nuovamente di una certa volatilità.
Segno più per Unipol (+0,42%) che secondo gli analisti di Banca IMI viaggia attualmente a uno sconto del 32% ritenuto “troppo elevato considerando la forte pulizia del portafoglio crediti bancari nel 2017 e lo spostamento del business assicurativo sotto UnipolSai”.
Miglior titolo di giornata è stato Azimut (+2,14%).