Piazza Affari chiude in calo (-0,2%), vola Ferrari
Giornata debole per le borse europee, all’indomani della riunione della riunione della Fed e dopo il dato sull’inflazione dell’eurozona. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in calo dello 0,2% a 30.689 punti, con Ferrari in vetta (+9,2%) dopo i conti del quarto trimestre e la guidance migliore delle attese. Ben intonata anche Interpump (+2,7%), mentre arretrano Mps (-3,4%), Hera (-3,2%) e A2a (-1,8%).
I prezzi al consumo dell’eurozona hanno rallentato meno del previsto (2,8% e dato core al 3,3%), rafforzando la retorica cauta della Bce sulla discesa dell’inflazione. In Italia, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è passato dallo 0,5% allo 0,9% su base annua, oltre lo 0,8% stimato.
Negli Usa, richieste settimanali di disoccupazione in aumento oltre le attese, mentre l’indice Ism manifatturiero migliora a 49,1 punti ma resta in zona contrazione a gennaio. Stasera riflettori puntati sulle trimestrali di Apple, Amazon e Meta, aspettando domani i dati sul mercato del lavoro (nonfarm payrolls, disoccupazione e salari medi orari).
Ieri la banca centrale americana ha mantenuto i tassi di interesse stabili per la quarta riunione consecutiva e ha segnalato l’apertura a tagliarli, anche se il presidente Jerome Powell ha smorzato le speranze degli investitori per un avvio delle riduzioni a marzo.
Nel Regno Unito, la BoE ha mantenuto i tassi invariati ma ha segnalato progresso nel contenimento dell’inflazione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a circa 157 bp, con il rendimento del decennale italiano al 3,7% e quello del Bund al 2,13%, mentre i Treasury decennali Usa scambiano in calo al 3,83%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent viaggia a ridosso degli 81 dollari al barile in seguito alla notizia secondo cui gli Stati Uniti avrebbero approvato i piani di attacco in Iraq e Siria.
Sul Forex, cambio euro/dollaro in rimonta a 1,084 e dollaro/yen in discesa a 146.