Piazza Affari chiude debole, forti vendite su Stm, Fca e Prysmian
Chiusura in rosso per Piazza Affari con in ritornare in primo piano dei timori legati alla guerra commerciale. L’indice Ftse Mib ha fermato le lancette della penultima seduta del mese a un calo dello 0,58% a quota 21.432 punti. Male soprattutto industriali e tecnologici, mentre hanno schivato le vendite le banche.
Indicazioni non del tutto convincenti dall’asta Btp. Collocato l’ammontare massimo previsto (6,5 miliardi di euro), ma la domanda è stata più debole rispetto all’asta di un mese fa. In particolare il Btp a 10 anni è stato assegnato al rendimento del 2,77%, che si confronta con il 3% dell’asta del 30 maggio, tenutasi nel pieno della crisi politica prima della formazione del governo M5S-Lega. Il rapporto di copertura del titolo decennale è stato 1,26 rispetto all’1,48 di un mese fa.
Sul parterre di Piazza Affari seduta difficile per FCA, scesa di quasi il 3,5 per cento andando a testare i minimi a 3 mesi e mezzo. Il mercato torna a valutare il possibile impatto dei dazi del 20% minacciati da Donald Trump su tutte le auto UE importate negli Stati Uniti. Gli analisti di Evercore ISI, secondo quanto riporta un articolo pubblicato da Automotive News, stimano un impatto negativo considerevole con un calo dei profitti di FCA fino a 526 milioni di euro l’anno in caso di dazi al 20%.
Tra i peggiori titoli di giornata figura anche Prysmian (-4,54%) che ha annunciato le condizioni dell’aumento di capitale da 500 mln di euro al via il prossimo 2 luglio (diritti di opzione negoziabili fino al 13 luglio). Il prezzo dell’aumento (15,31 euro) è a sconto del 25,8% sul terp. Secondo Morgan Stanley, che ha mantenuto giudizio overweight con target price a 33 euro, le pressioni al ribasso sono da tenere in conto quando si avvicina un aumento di capitale e comunque lo sconto sul terp non sorprende in quanto generalmente si ipotizza uno sconto del 30% circa.
Peggior performer di giornata è stata Stm con un tonfo del 5%, amplificando il movimento ribassista dell’intero settore tecnologico a livello globale.
A guidare i rialzi sono stati oggi i testimonial del settore bancario (+1,42% Unicredit, +1,96% Intesa Sanpaolo, +1,13% Banco BPM). Gli ultimi rumor sul fronte Npl vedono la Bce propensa a un approccio flessibile che esamini i singoli casi.