Piazza Affari chiude a -0,3%, bene Tim (+2,6%)
Seduta debole per le borse europee, in linea con l’andamento di Wall Street nelle prime ore di contrattazione. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in flessione dello 0,3% a 29.342 punti, con Telecom Italia in vetta (+2,6%) dopo l’annuncio sull’organizzazione di NetCo. La divisione si compone di oltre 20 mila persone, di cui già oggi oltre 19 mila lavorano in ambito di Wholesale & Network, mentre altre 900 circa confluiscono dalle funzioni Staff di TIM.
Acquisti anche su Hera (+1,4%) ed Erg (+1,1%) mentre perdono terreno Leonardo (-3,5%) e Prysmian (-1,9%). Sottotono Unicredit (-1,3%), fuori dalla lista delle banche sistemiche a livello globale stilata dal Financial Stability Board insieme al comitato di Basilea.
Il sentiment ha risentito in parte dei dati deboli sui profitti industriali cinesi, in aumento solo del 2,7% a ottobre su base annua, rispetto al +11,9% di settembre. In Europa, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato le prove di un indebolimento del mercato del lavoro, che i funzionari stanno osservando per valutare l’impatto della stretta monetaria. Inoltre, ha aperto ad una possibile revisione dei reinvestimenti del programma Pepp.
Negli Usa, le vendite di case nuove sono risultate più deboli del previsto, evidenziando un calo del 5,6%. Nei prossimi giorni sono attesi alcuni dati chiave a livello globale, tra cui l’inflazione della zona euro, i PMI cinesi e i dati sui consumi personali statunitensi, compreso il core Pce monitorato dalla Fed, oltre ai PMI statunitensi e dell’area euro venerdì.
Rendimenti in forte calo sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund poco mosso a 173 punti base e il decennale italiano al 4,29%.
Sul Forex l’euro/dollaro si riduce a 1,093 mentre il dollaro/yen si deprezza a 149,0. Tra le materie prime, il petrolio Brent oscilla intorno agli 80 dollari al barile, aspettando il meeting dell’Opec+ del 30 novembre.