Piazza Affari cede l’1% complice avvicinarsi governo M5S-Lega, giornata nera per Enel e Banco BPM
L’avvicinarsi del varo di un governo M5S-Lega, con i due partiti in trattative avanzate per pervenire ad un possibile accordo, ha innervosito oggi il mercato. L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,96% a quota 24.033 punti. Gli investitori iniziano a soppesare il ischio che si materializzino politiche fiscali non coerenti con il mantenimento in equilibrio dei conti pubblici. In tal senso Goldman Sachs ritiene che un esecutivo del genere rende più concreta la possibilità che la legge di bilancio per il 2019 basata su “politiche fiscali indulgenti, che provochino un deterioramento dell’outlook della finanza pubblica, impedendo la flessione dello stock del debito pubblico, e aumentando così la probabilità di downgrade dei rating”.
Oggi Luigi Di Maio, leader del M5S, ha dichiarato che con Salvini ci sono stati importanti passi avanti e sono state create condizioni per lavorare a cambiamento. Un nuovo vertice è atteso domani per chiarire temi e squadra di governo. L’alleanza M5S-Lega avrebbe una maggioranza risicata al Senato (167 seggi su un totale di 318) e più ampia alla Camera (346 seggi su 629).
A Piazza Affari hanno sofferto diverse big. Enel ha chiuso con un tonfo di oltre il 3% all’indomani dei conti trimestrali che hanno evidenziato ricavi a 18.946 milioni di euro, in calo del 2,2% complice soprattutto l’evoluzione negativa dei tassi di cambio, in particolare in Sud America. L’ebitda è stato di 4.037 milioni di euro dai 3.914 milioni di euro nel primo trimestre 2017, mentre l’utile netto è salito del 18,9% a 1,169 mld. “Giudizio complessivo positivo dalla trimestrale Enel che riporta numeri in linea con le attese e guidance confermate sull’intero 2018 anche se il tono positivo della call suggerisce outlook più positivo”, commentano gli analisti di Equita.
Calo del 3,86% per Telecom Italia tornata sotto la soglia di 0,80 euro. Pesa il cattivo sentiment del settore con il tonfo a Londra di BT che ha tagliato la guidance 2019 e intende tagliare 13.000 posti di lavoro.
Tra le banche molto male Banco BPM (-4,25%) che ha riportato utili trimestrali sotto le attese. dopo i conti del primo trimestre che hanno evidenziato un utile netto di 223 milioni di euro dai 115 mln del primo trimestre 2017. Il consensus FactSet indicava utili a 251 mln. I crediti deteriorati risultano in calo di 1,7 mld rispetto a fine 2017.
Tra i titoli in positivo si segnalano Poste Italiane (+0,12%) che nel corso della seduta ha anche aggiornato i suoi massimi storici intraday sull’onda dei risultati trimestrali oltre le attese.
In prima fila anche Unicredit (+1,84%) che ha festeggiato l’utile netto trimestrale balzato a a 1,1 miliardi di euro, ben oltre i 766 mln del consensus. Si tratta del miglior primo trimestre dal 2007. Confermati gli obiettivi del piano Trasform 2019.