Piazza Affari apre luglio in retromarcia, debacle per Recordati
Prima seduta del nuovo mese, che inaugura anche il secondo semestre, con vendite sui mercati complici i timori legati alle tensioni commerciali globali e il rischio crisi politica in Germania. Il ministro dell’Interno e leader della Csu, Horst Seehofer, è pronto a dimettersi perché contrario alla linea troppo “morbida” sulla questione migranti. Il mercato teme una crisi di governo con lo spauracchio elezioni anticipate, ma dalla Csu hanno cercato di tranquillizzare sul fatto che la tenuta del governo non sia in discussione.
L’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,81% a quota 21.475 punti, in buon recupero rispetto ai minimi di giornata il area -2% toccati in mattinata. La settimana appena iniziata vedrà Wall Street a ritmo ridotto nei prossimi giorni (chiusura anticipata alle 18:30 domani e niente contrattazioni mercoledì); il 6 luglio partiranno i dazi Usa contro la Cina e lo stesso giorno in arrivo i dati sul mercato del lavoro Usa di giugno.
Protagonista in negativo oggi è stata Recordati (-12,45% a 29,82 euro) dopo che la famiglia ha annunciato la cessione della quota di maggioranza al fondo al fondo Cvc. Gli azionisti di Fimei, società finanziaria della famiglia Recordati, ha stretto l’accordo per cedre circa il 51,8% delle azioni del gruppo farmaceutico milanese. L’Opa obbligatoria che scatterà sul restante capitale sarà al prezzo di 28 euro per azione, ben sotto i 34 euro a cui viaggiava il titolo alla chiusura di settimana scorsa.
Piatta Fca (+0,02%) in attesa dei dati sulle immatricolazioni in Italia, che usciranno a mercato chiuso. Domani invece arriveranno quelli relativi al mercato Usa, con Jeep che dovrebbe confermare i positivi riscontri evidenziati a maggio.
Nuovo tonfo invece per Mediaset che ha ceduto il 3,65%, bissando i forti cali di venerdì quando sul titolo era arrivato il downgrade di Morgan Stanley. Male anche Prysmian (-1,75%) nel giorno d’avvio dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro.