Piazza Affari (-2,4%) maglia nera in Europa
Lo stallo nelle trattative sull’innalzamento del tetto del debito continua a pesare sul sentiment dei mercati, frenando Wall Street e i listini europei. A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in ribasso del 2,4% a 26.524 punti, in coda al Vecchio Continente. Vendite sulla maggior parte delle blue chip italiane, in particolare Mps (-7,1%), Stm (-5,4%), Pirelli (-5%) e Leonardo (-5%).
In controtendenza Mediobanca (+1,9%) dopo l’approvazione delle linee guida del piano 2023-2026, che prevede una remunerazione degli azionisti per 3,7 miliardi in tre anni. Tiene sopra la parità anche Prysmian (+0,5%) in scia alle indicazioni positive fornite dai vertici nel corso degli incontri di questi giorni con la comunità finanziaria.
In serata sono attese le minute della Fed, che potrebbero rivelare preoccupazione per le condizioni del credito, rafforzando la tesi di una pausa nei rialzi dei tassi di interesse a giugno. Intanto, però, gli economisti non escludono una recessione negli Stati Uniti, indipendentemente dal raggiungimento di un’intesa sul debito per scongiurare il default. Il Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha ribadito il rischio di un default il primo giugno, aggiungendo che un accordo è possibile.
Dall’agenda macro sono giunti i dati di aprile sull’inflazione del Regno Unito, ancora ben oltre le attese all’8,7% annuo, seppur in calo dal 10,1% di marzo. I prezzi core hanno persino accelerato dal 6,2% al 6,8% annuo, mettendo pressione sulla BoE. In peggioramento l’indice Ifo tedesco sulle aspettative di business (a 91,7 punti, contro 93 stimati), a causa dei problemi nel settore manifatturiero.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si conferma in area 186 bp con il rendimento del decennale italiano al 4,32%.
Sul Forex, euro/dollaro poco mosso a 1,076 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) torna sopra i 78 dollari al barile, dopo il forte calo delle scorte americane emerso dai dati Eia.