Piano industriale Saras piace al mercato (+7,6%). Robusto cash flow e investimenti per 800 milioni
Il Cda di Saras insieme ai risultati del quarto trimestre 2017, che sono stati in forte crescita e sopra le attese, ha approvato anche il Piano Industriale 2018-2021.
Il nuovo Piano è in continuità con quello precedente, fondandosi sulle medesime strategie operative e leve di creazione di valore e include il completamento del ciclo di investimenti avviato nel 2015, aggiornando lo scenario di riferimento.
In particolare, sono 4 le priorità strategiche del gruppo: il completamento del ciclo di investimenti avviato nel 2015; (ii) l’ottimizzazione della produzione ed il miglioramento delle performance; (iii) il consolidamento del modello di business basato sulla gestione integrata della supply chain e (iv) l’ottimizzazione dei costi.
Si inserisce poi, trasversalmente ai punti sopra, l’importante piano di digitalizzazione che la società sta realizzando e che, facendo leva sul know-how delle persone, si pone l’obiettivo di rafforzare le caratteristiche di efficienza e flessibilità che contraddistinguono l’attività del gruppo.
Quanto all’impianto IGCC, il 2021 rappresenta un anno di discontinuità in quanto nel secondo trimestre giungerà a scadenza il contratto CIP6/92, beneficiando di alcuni recuperi produttivi. Entro tale data avrà luogo la fermata decennale per la manutenzione programmata sull’intero impianto ripristinandone la piena efficienza al fine di estendere l’operatività al decennio successivo. Nella seconda metà dell’anno la società continuerà ad acquistare l’elettricità necessaria al processo di raffinazione da terzi e venderà i volumi prodotti al mercato. In futuro l’impianto IGCC continuerà ad operare utilizzando pienamente la capacità installata e dedicando circa 150 MW alla produzione per autoconsumo (sia dell’IGCC che della raffineria) ed i restanti 425 MW alla vendita a terzi, valorizzando i volumi prodotti a condizioni di mercato. L’assetto produttivo sopra descritto consentirà di continuare ad utilizzare il TAR quale materia prima per la produzione di elettricità evitando al Gruppo rilevanti investimenti che si renderebbero necessari.
Saranno 800 i milioni di investimenti previsti nel corso del Piano. Incorporando lo scenario positivo sopra illustrato, la generazione di cassa dalla gestione operativa complessiva durante l’orizzonte di Piano è attesa pari a circa 1.950-2.050 milioni. Il Piano attesta l’attenzione alla remunerazione degli azionisti confermando la politica aziendale che prevede il pagamento di dividendi compresi tra il 40% ed il 60% dell’utile netto comparable.