Petrolio, prosegue il crollo: Wti tenta di non perdere area 32$
Prosegue il crollo del petrolio, con le quotazioni del Wti (riferimento Usa) che tentano di restare sopra la soglia di 32 dollari al barile e quelle del Brent (riferimento europeo) che viaggiano poco sotto i 36 dollari al barile. Con cali in entrambi i casi superiori al 20 per cento.
“Il prezzo del petrolio è crollato per via della rappresaglia dell’Arabia Saudita, che ha deciso di aumentare l’offerta di greggio dopo che l’Opec ha ricevuto un “niet” dalla Russia sul taglio di produzione proposto dall’associazione di produttori”, commenta Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, che parla “di uno scenario drammatico, con un calo del 30% del prezzo in una singola sessione di trading, qualcosa che non abbiamo mai visto negli ultimi 30 anni. Il WTI è sceso a $28, prima di rimbalzare a $32”.
“Gli investitori attendono ulteriori notizie, ma i primi effetti di questa nuova “guerra del petrolio” sono stati enormi per il barile in concomitanza con la diffusione del coronavirus, che stava già avendo un impatto enormemente ribassista sulla domanda di greggio – aggiunge l’esperto -. Un eccesso di offerta globale di petrolio sembra ora quasi inevitabile”.