Petrolio: prezzi in rialzo dopo taglio record Opec + e stime gas di scisto Usa
L’Opec +, alleanza tra i paesi dell’Opec guidati dall’Arabia Saudita e tra i paesi non Opec guidati dalla Russia, è riuscita a trovare un accordo per tagliare l’offerta, nei mesi di maggio e giugno, di 9,7 milioni di barili al giorno.
Si tratta di un taglio che corrisponde al 10% dell’output precedente all’esplosione della pandemia coronavirus. Gli Stati Uniti, che si confermano primo produttore al mondo di petrolio, taglieranno anch’essi l’offerta, così come altri paesi produttori, portando i tagli complessivi a 19,5 miliardi di barili al giorno.
E’ forte però il timore che tali tagli non siano sufficienti a superare l’eccesso di offerta a fronte di una domanda che, a causa del COVID-19, dovrebbe contrarsi di un terzo a livello globale.
I futures sul Brent sono comunque in recupero rispetto alla vigilia, salendo fino a +1,7% a $32,27 al barile, mentre i prezzi del petrolio crude WTI fanno +1,4%, a $22,73 al barile.
A sostenere i rialzi sono le previsioni dell’Agenzia federale energetica Usa, che stima che, nel mese di aprile, la produzione di gas di scisto Usa riporterà una flessione record. I prezzi del petrolio rimangono in calo di oltre -50% da inizio anno.