Petrolio: prezzi allo sbando, WTI vola +5% dopo crollo -9%. Attesa per Opec + e G20 su energia
Focus sui prezzi del petrolio che rimbalzano dopo aver chiuso la sessione della vigilia in calo di oltre -9%. Il contratto WTI scambiato a New York, salito ieri durante la sessione fino a $27,24 al barile, ha chiuso in calo di 2,24 dollari a $23,80. Le quotazioni sono ora in rialzo fino a +5,5% a $24,93 al barile.
Bene ma in misura miniore il Brent, che fa +1,63% a $32,39. Il Brent non era tuttavia crollato come il WTI alla vigilia, lasciando sul terreno un sempre poderoso -3,6%.
I mercati tornano a scommettere su un accordo tra i paesi Opec e non Opec per tagliare la produzione, nonostante lo scetticismo degli analisti, che ritengono che anche un maxi taglio di 10 milioni di barili al giorno non sarà sufficiente a contrastare il crollo della domanda, provocato dal lockdown dell’economia globale seguito all’esplosione della pandemia da coronavirus.
Tra l’altro, nella giornata di ieri, l’AIE ha tagliato le stime sulla produzione di petrolio crude degli Stati UNiti a 11,76 milioni di barili al giorno da 12,99 milioni di barili al giorno precedentemente attesi.
La riunione tra paesi Opec e non Opec è attesa per la giornata di domani, giovedì 9 aprile; venerdì dovrebbe tenersi quella (ovviamente sempre virtuale) del G20, dedicata al dossier dei prezzi del petrolio. Fonti riportano che, sotto la presidenza dell’Arabia Saudita, i ministri del petrolio e dell’energia dei paesi del G20 terranno una riunione nella giornata di venerdì 10 aprile, per promuovere il dialogo e la cooperazione necessari ad assicurare la stabilità dei mercati energetici. In primo piano la necessità di porre fine alla guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia.