Petrolio fa dietrofront dopo boom di buy post Opec+: WTI +17% in settimana con annuncio mega tagli
I prezzi del petrolio fanno dietrofront dopo essere volati venerdì scorso del 4% circa, balzando al record delle ultime cinque settimane.
A scatenare gli acquisti è stata la decisione dell’Opec+, la scorsa settimana, di lanciare il taglio all’offerta più forte dal 2020, nonostante la preoccupazione dei mercati per l’arrivo di una recessione, in un contesto di inflazione galoppante e di forti rialzi dei tassi da parte delle banche centrali. “Le prese di profitto sono probabilmente la ragione principale del trend dei prezzi del petrolio, oggi, dopo i rialzi nelle cinque sessioni della scorsa settimana”, ha commentato Tina Teng, analista di CMC Markets, stando a quanto riporta il sito CNBC.
L’Opec +, associazione tra paesi dell’Opec come l’Arabia Saudita e paesi non Opec tra cui la Russia, ha raggiunto un accordo per annunciare tagli dell’offerta di ben 2 milioni di barili al giorno.
Così facendo, sia i prezzi del contratto WTI scambiati sul Nymex di New York che i prezzi del Brent hanno riportato la seconda settimana di rialzi su base settimanale, incassando i guadagni, su base percentuale, più forti dal mese di marzo, salendo rispettivamente del 17% e dell’11%.
Oggi, alle 7.40 circa ora italiana, il contratto WTI scende dello 0,86% a $91,83 al barile, mentre il Brent arretra dello 0,93% a $97 al barile circa.