Petrolio alle prese con la soglia $100 con paura recessione: il Brent la riagguanta, il WTI rimane sotto
Il Brent torna a riagguantare la soglia dei $100 al barile, dopo averla persa alla vigilia, mentre il contratto WTI scambiato sul Nymex di New York, pur se in rialzo, oscilla attorno a $99 al barile.
I futures sul Brent ieri hanno esteso il trend negativo per la terza sessione consecutiva, scivolando sotto quota $100, sulla scia dei timori sull’arrivo di una recessione nel mondo.
Il Brent è sceso fino al minimo intraday di $98.50, a fronte del calo fino a $97,74 al barile per il WTI. Entrambi i contratti hanno chiuso sotto la soglia dei 100 dollari, al minimo dall’11 aprile scorso, dopo il forte tonfo fino a -9% circa della seduta dell’altro ieri.
In particolare, il crollo pari a -9%, ovvero di ben 10,73 dollari dell’altroieri, è stato per il Brent il più forte da quando è partito il trading del contratto, nel 1988.
Ieri intanto stati diffusi i dati dell’EIA, da cui è emerso che, la scorsa settimana, le scorte di petrolio crude Usa sono salite di 3,8 milioni di barili; quelle di benzina sono scese di 1,8 milioni mentre le scorte di distillati hanno segnato un ribasso di 635.000 unità circa.
Alle 7.50 ora italiana, il contratto WTI sale dello 0,17% a $98,70, mentre il Brent avanza dello 0,20% a $100,89 al barile.