Oro, yen e T-bond: corsa ai beni rifugio. Estate calda per i BTp. E maggio rovina compleanno Ftse Mib (Il Sole 24 Ore)
“Oro, yen e T-bond: corsa ai beni rifugio Estate calda per i BTp”. Così il Sole 24 Ore in prima pagina, presenta il punto dei mercati:
“Gli investitori stanno metabolizzando l’impatto negativo sul Pil mondiale degli scontri commerciali innescati dagli Usa. E con il calo delle Borse (che a livello globale hanno perso il 7% in maggio, bruciando 5mila miliardi di dollari) i capitali stanno orientandosi in maniera evidente verso i beni-rifugio: non solo oro, ma anche yen (ai massimi sul dollaro), franco svizzero (salito a 1,118 contro l’euro), titoli di Stato Usa (il rendimento sui 10 anni è sceso a livelli del settembre 2017); i bund (tassi ai minimi di sempre)”.
“Per contro, i BTp sono in una fase di forte volatilità: ieri hanno recuperato nell’ipotesi che il governo possa cadere o indebolirsi, ma rappresentano l’anello debole del debito dell’*Eurozona. E si prospetta un’estate calda (tra giugno e luglio emissioni per 37 miliardi) e un autunno caldissimo, tra verdetti sul rating e prevedibili tensioni con la Ue sui conti”.
In un altro articolo dedicato a Piazza Affari, Il Sole 24 Ore ricorda che “nell’ultimo mese l’indice Ftse Mib ha perso oltre il 9% del suo valore appesantito dalle recenti fiammate dello spread che, come quasi sempre accade, hanno finito per colpire la compagine storicamente molto rappresentativa del listino: quella delle banche. Nell’ultimo mese l’indice che monitora le quotazioni degli istituti di credito ha perso il 18% del suo valore azzerando i rialzi di inizio anno”.
“La correzione dell’ultimo mese ha rovinato il compleanno dell’indice Ftse Mib che ieri ha festeggiato, con due giorni di ritardo, i 10 anni dalla sua introduzione il 1° giugno 2009. Senza lo storno delle ultime settimane, l’indice avrebbe potuto archiviare i suoi primi 10 anni di vita con un saldo positivo. Soddisfazione negata perché, con la recente ondata di vendite, l’indice è tornato sotto del 3,5% rispetto ai livelli del debutto. Una performance a cui fa fronte un saldo decisamente migliore per l’indice europeo Stoxx 600 che, rispetto a 10 anni fa, risulta in rialzo di oltre il 72 per cento”. E questo, sottolinea il quotidiano di Confindustria, è dovuto soprattutto all’incidenza negativa dei titoli bancari ed energetici.