Oggi il Fed-Day: lotta contro l’inflazione, preview sui tassi e su cosa dirà (e non dirà) Powell
Oggi, mercoledì 27 luglio, è finalmente il Fed-Day, il giorno in cui la banca centrale americana guidata da Jerome Powell, al termine di una riunione durata due giorni, annuncerà la propria decisione sui tassi di interesse Usa.
Qualche analista non esclude una nuova stretta monetaria, da parte della Federal Reserve guidata da Jerome Powell, di 100 punti base, volta a contrastare l’inflazione galoppante in Usa. In media, la previsione è di un rialzo dei tassi di 75 punti base, dal range attuale, compreso tra l’1,50% e l’1,75%, al fine di contrastare l’inflazione galoppante. Con la paura ossessiva di una recessione-hard landing, non si può escludere neanche una stretta inferiore, pari a +50 punti base.
Così François Rimeu – Senior Strategist La Française AM – nella sua nota “Pre-FED: aumento dei tassi di 50, 75 o 100 punti base?”
“Prevediamo che nella prossima riunione il Federal Open Market Committee (FOMC) aumenterà i tassi di 75 punti base, portandoli a un range di 2,25%-2,5%, la stima del tasso neutrale a lungo termine della FED. Non ci aspettiamo un rialzo di 100 bps nonostante il forte CPI (Indice dei prezzi al consumo) di giugno, perché le aspettative di inflazione sono calate. Il presidente Powell molto probabilmente ribadirà che il comitato deve avere prove ‘chiare e convincenti’ che l’inflazione stia scendendo prima di allentare le politiche”.
Rimeu continua:
“Probabilmente (Powell) non fornirà troppe informazioni sull’entità del rialzo di settembre per mantenere aperte tutte le opzioni. E’ probabile che il presidente Powell confermerà il raddoppio del tasso di inasprimento quantitativo a settembre, portandolo a 95 miliardi di dollari al mese (60 miliardi di dollari in Treasuries e 35 miliardi di dollari in titoli garantiti da ipoteca)”.
Concludendo, “la prossima riunione dovrebbe essere una conferma della dipendenza dai dati della Fed e non dovrebbe avere un impatto significativo sui mercati finanziari. Prevediamo che la Fed manterrà un atteggiamento aggressivo al fine di ripristinare la stabilità dei prezzi, con un tono leggermente più equilibrato data la debolezza dei dati in arrivo”.