Ocse: calo dei salari reali in Italia
L’Italia sperimenta un calo dei salari reali maggiore rispetto ad altre nazioni, come rivelato dall’Employment Outlook dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). Sebbene il mercato del lavoro italiano stia migliorando in termini di partecipazione, rimane ancora distante dalle medie Ocse, registrando tra l’altro uno dei tassi di sottoccupazione più elevati.
Il recente aumento dell’inflazione, innescato in parte dall’aggressione russa all’Ucraina, non ha trovato corrispondenza in un aumento dei salari nominali. Di conseguenza, i salari reali sono diminuiti in quasi tutti i paesi Ocse, con un declino più marcato in Italia. Alla fine del 2022, i salari reali italiani erano diminuiti del 7,5% rispetto al periodo pre-pandemico, contro una media Ocse del 2,2%. Altri paesi come la Francia, la Germania, la Spagna e gli Stati Uniti hanno invece registrato decrementi meno significativi o addirittura un aumento.
Non sembra che questa tendenza si stia invertendo. Le proiezioni Ocse prevedono che in Italia i salari nominali aumenteranno del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe raggiungere il 6,4% nel 2023 e il 3% nel 2024. Questa perdita di potere d’acquisto colpisce maggiormente le famiglie a basso reddito, le quali hanno meno possibilità di affrontare l’aumento dei prezzi attraverso il risparmio o l’indebitamento. In particolare, il calo dei salari è stato più pronunciato per i lavoratori con retribuzioni più basse, con un declino in Italia del 10,3% tra il primo trimestre 2022 e il primo trimestre 2023.