Natixis, società gestione H2O scarica gran parte bond illiquidi dopo ondata di riscatti
La società di gestione H2O controllata da Natixis, al centro dei riflettori per i forti riscatti che hanno colpito i suoi fondi, ha reso noto di aver venduto i bond illiquidi la cui esistenza era stata rivelata inizialmente da un articolo del Financial Times. Il Sole 24 Ore riporta che H2O ha ceduto sul mercato parte dei titoli senza rating che, secondo Bloomberg, avrebbero un valore totale di 300 milioni di euro. L’impatto dei bond illiquidi sulle masse gestite sarebbe sceso così a meno del 2% del totale.
Il caos dei fondi ha travolto anche l’Italia, tra i principali mercati della società di gestione. I bond illiquidi sarebbero legati a un imprenditore tedesco nei guai, Lars Windhorst, triste protagonista del fallimento di due sue società e di una bancarotta personale. Windhorst ha già avuto, in passato, guai con la giustizia.
L’allarme dell’Ft, seguito dalla decisione di Morningstar di sospendere il rating sul fondo Allegro, ha così portato “Banca Generali, Bnl-Bnp Paribas, Fineco, Mediolanum, per citarne alcuni”, stando a quanto era stato riportato da La Stampa lo scorso 21 giugno, a consigliare ai “clienti di azzerare o ridurre considerevolmente l’esposizione su H2O”.
Esposizione che era stata decisa in generale dai clienti a causa delle caratteristiche non comuni di questa società di gestione, che è riuscita a vantare “rendimenti stellari anche in fasi di mercato difficili e, per questo, era sempre più amata dagli investitori”. Amata, aveva spiegato il quotidiano di Torino, anche dai “risparmiatori, dato che i fondi di H2O sono fondi Ucits, estremamente regolati e venduti dalle grandi reti di promotori”, al punto che in dieci anni la raccolta è passata da 3 a 30 miliardi“. Di questi 30 miliardi, circa 5 miliardi di euro di raccolta sarebbero stati originati in Italia.