Mps torna in perdita: 2019 in rosso per oltre 1 miliardo complici svalutazioni Dta
Mps chiude il 2019 con una perdita che supera la soglia del miliardi di euro. L’istituto senese ha chiuso il bilancio 2019 con una perdita netta di 1,033 miliardi di euro a fronte di un utile netto di 279 mln di euro conseguito nel 2018. A spingere in rosso i conti della banca è stata la revisione del valore delle DTA (Deferred Tax Asset) per 1,2 miliardi.
Il risultato operativo netto a fine 2019 risulta di 323 mln (+3,3%). Il margine di interesse si è attestato a 1.501 milioni (-13,9% a/a) impattato, oltre che dalle dinamiche commerciali, anche dalle attività poste in essere per rispettare i commitment del Piano di Ristrutturazione (cessione di crediti deteriorati, vendita di MP Belgio, unwinding di MP Banque, emissioni istituzionali), che spiegano circa la metà della riduzione del margine di interesse.
Le commissioni ammontano a 1.450 milioni di euro, in calo del 4,8% a/a, mentre gli oneri operativi si sono attestati a 2.290 milioni di euro, in calo -2,6% a/a, confermando il trend di contenimento in atto da alcuni anni (-12,7% da dicembre 2016).
Prosegue la riduzione dello stock dei crediti deteriorati lordi, scesi di 4,9 miliardi nell’anno. Sono state ridotte/cedute inadempienze probabili per circa 2 miliardi di euro (di cui 0,5 miliardi di euro nel quarto trimestre) e cedute sofferenze per circa 2,7 miliardi di euro (di cui 1,9 miliardi nel quarto trimestre).