Moody’s: deficit-Pil Italia salirà al 2,5% in 2019. ‘No rischio contagio ma rischio politico incide già su conti pubblici’
L’Italia è in recessione tecnica e “questa è una fonte di preoccupazione, ma non prevediamo recessione per l’intera area euro. Mi aspetto che le stime sull’Europa saranno riviste leggermente al ribasso (le precedenti parlavano di una crescita dell’1,9% nel 2019)”. Così Kathrin Muehlbronner, lead analyst per l’Italia di Moody’s, durante la Credit Trends Conference che si è svolta ieri a Milano.
La crescita del Pil italiano prevista per quest’anno – rivista pesantemente al ribasso dal +1,3% stimato in precedenza a un range tra lo 0 e lo 0,5% – si tradurrà secondo Moody’s in un rapporto deficit-Pil che crescerà al 2,5%, rispetto al 2,04% atteso dal governo M5S-Lega.
In ogni caso, l’analista ha aggiunto che, “parlando da un punto di vista europeo, in una prospettiva più ampia, vediamo che non c’è un elevato rischio contagio dall’Italia, ma neppure da altri Paesi, che hanno fatto progressi”. E il fatto che non ci sia stato un contagio “è positivo”.
C’è da dire allo stesso tempo che “i costi di finanziamento rimangono bassi nell’Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno”. In generale in Europa “il rischio politico resterà elevato e in Italia sta già incidendo sui conti pubblici”.