Minute Bce confermano fronda anti-QE e scetticismo su tiering. Per alcuni preferibile taglio tasso depositi di 20 pb
Dalle minute della Bce, relative alla riunione del 12 settembre – riunione in cui il numero uno Mario Draghi ha annunciato il ripristino del Quantitative easing a partire da novembre, per $20 miliardi di acquisti al mese, il taglio del tasso sui depositi dal -0,4% al -0,5% e altre misure accomodanti – emerge una banca centrale sempre più divisa.
“Alcuni esponenti (del Consiglio direttivo) – si legge nelle minute – si sono mostrati contrari al QE, definendolo uno strumento non efficiente, visti i rendimenti già bassi. Alcuni, ancora, hanno affermato che la possibilità di rendere ‘infinito’ il QE “potrebbe indurre la banca centrale ad effettuare, in futuro, acquisti di asset per un valore superiore”. Una situazione, questa, che a loro avviso potrebbe “creare problemi”.
Diverse sono state le riserve sul sistema del tiering, ovvero sulla misura cuscinetto concepita dalla Bce di Mario Draghi per evitare che le banche debbano subire in modo eccessivo l’impatto dei tassi negativi sulla loro redditività, mentre non sono mancati esponenti del Consiglio direttivo aperti a sostenere un taglio dei tassi anche di 20 punti base (invece di quello varato di 10 punti base), escludendo però il ripristino del Quantitative easing.
Altri si sono interrogati sulle previsioni di crescita della Bce, considerandole fin troppo positive.
In definitiva, dai verbali della Banca centrale europea emerge che il QE è stato sostenuto da “una chiara maggioranza”, il sistema tiering da “una maggioranza” e il taglio del tasso sui depositi di 10 punti base da “una maggioranza molto grande”.
Tutti gli esponenti del Consiglio si sono trovati d’accordo, in ogni caso, sulla necessità che la Bce lanciasse una politica monetaria più accomodante.