Mercati stretti nella morsa delle vendite: focus su reazione elezioni Italia. Sell su euro, sterlina al minimo di sempre sul dollaro
Sentiment negativo sui mercati azionari globali: l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo cede il 2,5%, affonda Seoul con un ribasso superiore a -3%, Sidney -1,26%, mentre le borse di Shanghai e Hong Kong limitano i ribassi .
Negativi i futures sui principali indici azionari Usa, dopo l’ennesima chiusura al ribasso di Wall Street, che ha visto il Dow Jones capitolare di 486 punti al nuovo minimo intraday dell’anno, il Nasdaq scivolare dell’1,8% e lo S&P 500 bucare anche i minimi dal mese di giugno con una perdita dell’1,7%.
Massima attenzione oggi al trend dei mercati europei e di Piazza Affari nello specifico, sulla scia delle elezioni politiche italiane di ieri, domenica 25 settembre, che hanno dato la vittoria al partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
Protagoniste sui mercati rimane sempre la paura dei tassi dopo che la scorsa settimana la Fed di Jerome Powell ha proceduto alla sua terza stretta monetaria consecutiva di 75 punti base, portando i tassi sui fed funds Usa al record dal 2008, nel range compreso tra il 3% e il 3,25%, nell’intento di sfiammare l’inflazione galoppante.
Continua la marcia rialzista dei rendimenti dei Treasuries: i tassi dei titoli di stato Usa a due anni, quelli più sensibili alle decisioni di politica monetaria della Fed, sono volati nelle ultime ore fino al 4,226%, livello record dall’ottobre del 2007. I tassi dei Treasuries a 10 anni viaggiano oltre il 3,829%, ai valori massimi dal 2011.
Sotto pressione sul mercato dei cambi il continuo crollo della sterlina che, nelle ultime ore, è precipitata al nuovo minimo record, in calo del 4% a $1,0382.
l governo britannico guidato dal nuovo premier, Liz Truss, ha annunciato una vasta riforma fiscale e incentivi agli investimenti, con l’obiettivo di rafforzare la crescita economica del paese.
Parlando alla House of Commons, il ministro delle Finanze, Kwasi Kwarteng ha dichiarato che il governo desidera “un nuovo approccio per una nuova era incentrata sulla crescita” e ha come obiettivo un tasso di crescita economica del 2,5% a medio termine. “Riteniamo che la tassazione elevata riduca gli incentivi al lavoro, scoraggi gli investimenti e ostacoli le imprese”, ha proseguito Kwarteng. Ma la riforma fiscale è stata subito bollata come una riforma salva-ricchi e ha alimentato subito il timore sul trend del debito UK, con conseguente crollo della sterlina e boom dei rendimenti dei titoli di stato UK. In sensibile flessione oggi anche l’euro, che perde più di mezzo punto percentuale sul dollaro a 0,9634.