Mercati, per S&P i ribassi del credito globale indicano un rischio di recessione più profondo
S&P Global Ratings vede un rischio significativo che il conflitto militare Russia-Ucraina possa proseguire, aggravando la crisi energetica dell’Europa, mentre allo stesso tempo i tassi di interesse nei mercati sviluppati potrebbero essere costretti a salire ancora di più rispetto allo scenario di base per attenuare le crescenti pressioni inflazionistiche. Tutto ciò potrebbe portare a una recessione più profonda del previsto in Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti, con un concomitante aumento della disoccupazione dai livelli storicamente bassi.
Considerando l’aumento dei rischi e il loro potenziale di concretizzazione, S&P ha sviluppato uno scenario al ribasso, con una probabilità di verificarsi di circa uno su tre, basato su una serie coerente di proiezioni al ribasso presentate per le principali economie regionali per il periodo 2022-2025.
In Europa, questo scenario al ribasso vedrebbe prezzi energetici elevati e razionamenti. La Banca Centrale Europea sarebbe spinta a seguire la Federal Reserve a causa della svalutazione dell’euro rispetto al dollaro americano, alimentando l’inflazione importata. Questo porterà alla recessione dell’eurozona, con una contrazione del PIL dell’1,3% nel 2023 – e la Germania subirebbe l’impatto maggiore.
Negli Stati Uniti, il PIL subirebbe una contrazione dello 0,3% nel 2023, a fronte di una lieve recessione nella prima metà dell’anno nello scenario di base di S&P, con una crescita marginale dello 0,2% per l’anno in corso. La crescita delle grandi economie dell’Asia-Pacifico – Cina, India, Giappone e Indonesia – sarebbe meno influenzata dallo scenario al ribasso, perché queste economie sono più orientate al mercato interno. Tuttavia, il rallentamento della crescita globale e della domanda esterna continuerà a pesare sull’attività economica.
Tra i mercati emergenti (EM), lo scenario al ribasso di S&P vede il Messico subire l’impatto maggiore tra le economie in via di sviluppo dell’America Latina, mentre la Polonia sarebbe la più colpita tra gli EM europei, soprattutto a causa della sua esposizione diretta alle interruzioni dell’approvvigionamento energetico.