Mercati cauti: a Wall Street futures Nasdaq -0,70%. Borsa Tokyo +0,35%, Sidney paga paura tassi
Mercati sull’attenti: a Wall Street i futures sul Dow Jones, sullo S&P 500, sul Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,25%, lo 0,40% e lo 0,70%.
Il sentiment è zavorrato dalla trimestrale diffusa dal colosso software Usa Microsoft, pubblicata ieri dopo la fine della giornata di contrattazioni.
Il titolo MSFT ha inizialmente brindato alla pubblicazione di utili migliori delle stime. Poco dopo è arrivato il dietrofront, che continua tuttora, a causa dell’outlook poco confortante diramato dalla Big Tech Usa: un outlook che conferma il rallentamento del mercato dei PC e anche dei servizi cloud.
Massima attenzione alle trimestrali della Corporate America: nella giornata di oggi toccherà a nomi del calibro di Tesla, Boeing, IBM e AT&T.
Finora, più del 70% delle società scambiate sullo S&P 500 ha annunciato le trimestrali relative al quarto trimestre del 2022, con il 65% che ha battuto le attese, secondo quanto emerge dalle analisi di Refinitiv.
Il trend al ribasso dei futures segue la terza seduta consecutiva di guadagni per il Dow Jones. Tutti e tre gli indici azionari principali sono in rialzo di almeno l’1% dall’inizio della settimana. Ieri, il Dow Jones ha terminato la sessione in crescita di 104,40 punti (+0,31%), a 33.733,96; lo S&P 500 è sceso dello 0,07% a 4.016,95, mentre il Nasdaq Composite ha perso lo 0,27% a 11.334,27.
In Asia, le borse di Hong Kong e di Shanghai continuano a rimanere chiuse in occasione della festività del Capodanno cinese. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in progresso dello 0,35%.
La borsa di Sidney ha segnato un calo dello 0,30%, dopo la pubblicazione dell’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI.
Il CPI dell’Australia, diramato dall’Ufficio Nazionale di Statistica, è balzato negli ultimi tre mesi dell’anno fiscale 2022 del 7,8% su base annualizzata, al nuovo record degli ultimi 32 anni. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto una crescita inferiore, pari a +7,5%, mentre la banca centrale australiana RBA (Reserve Bank of Australia) aveva puntato su un rialzo ancora più marcato, pari a +8%.
Il dato ha alimentato le scommesse su nuove ulteriori strette monetarie da parte della banca centrale australiana RBA che, secondo il consensus, dovrebbe alzare i tassi di interesse di altri 25 punti base nella sua prossima riunione del 7 febbraio, portandoli al 3,35%.
Le speculazioni su una RBA più aggressiva sui tassi hanno messo sotto pressione i titoli bancari scambiati alla borsa di Sidney. Bene in Asia la borsa di Seoul, con il Kospi in rialzo dello 0,63%.