Italia: esportazioni tornano a crescere a gennaio per tutte le industrie
Dopo due mesi consecutivi di flessione, a gennaio l’export dell’Italia ha registrato una crescita congiunturale diffusa a tutti i raggruppamenti principali di industrie. La ripresa è trainata, in particolare, dai beni strumentali. Nel dettaglio, secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a gennaio si è evidenziata una crescita per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le esportazioni (+2,7% rispetto al mese precedente) che per le importazioni (+1,7%). L’aumento dell’export è dovuto prevalentemente al consistente incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,4%), determinato in particolare dai beni strumentali, mentre quello verso l’area Ue è meno intenso (+0,7%).
Su base annua, quindi nel confronto con gennaio 2019, la crescita dell’export è pari a +2,3% ed è determinata dal forte incremento verso l’area extra Ue (+4,4%), mentre l’aumento delle vendite nell’area Ue risulta più contenuto (+0,8%). Analogamente le importazioni sono in aumento (+1,7%) da entrambi i mercati, in misura più ampia da quelli extra Ue (+2,3%) rispetto all’area Ue (+1,2%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla crescita tendenziale dell’export si segnalano prodotti alimentari, bevande e tabacco (+11,3%), altri mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+12,3%), prodotti petroliferi raffinati (+24,2%), articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+6,5%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,8%). In diminuzione, su base annua, le esportazioni di macchinari e apparecchi n.c.a. (-4,2%) e apparecchi elettrici (-8,3%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono in misura più ampia all’incremento delle esportazioni nazionali sono Stati Uniti (+9,6%), Belgio (+16,8%), Turchia (+35,1%), Giappone (+33,0%) e paesi OPEC (+16,0%) mentre si registra una flessione delle vendite verso Germania (-2,5%), Cina (-11,9%) e Spagna (-4,1%).
Alla luce di questi andamenti, la bilancia commerciale dell’Italia ha evidenziato un saldo positivo pari a 542 milioni, in aumento di 217 milioni di euro da gennaio 2019 ma in deciso calo rispetto ai 5 miliardi registrati a dicembre 2019.