Istat: scende la fiducia dei consumatori ad ottobre
Il clima di fiducia delle imprese continua a registrare flessioni: l’indice, dopo la marcata crescita registrata nel corso del 2021, subisce un ridimensionamento a gennaio 2022 entrando in un periodo di stasi fino a giugno e passando da 105,1 punti a 104,5 di ottobre.
Così l’Istat secondo cui da luglio 2022 è iniziata una nuova fase di calo. L’indice del clima di fiducia dei consumatori invece passa da 94,8 a 90,1 punti. Il clima corrente e quello personale registrano i cali più accentuati passando, rispettivamente, da 96,9 a 91,0 e da 99,3 a 94,3; il clima economico e quello futuro subiscono flessioni più contenute (rispettivamente da 81,3 a 77,6 e da 91,8 a 88,8). Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia peggiora in tutti i comparti (nel settore manifatturiero l’indice passa da 101,2 a 100,4, nelle costruzioni da 159,5 a 157,5 e nel commercio al dettaglio da 110,5 a 108,7) ad eccezione dei servizi di mercato dove l’indice rimane sostanzialmente stabile, passando da 95,8 a 95,9.
La fiducia dei consumatori registra a ottobre un crollo verticale, e raggiunge i livelli più bassi degli ultimi 9 anni. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. “Caro-bollette e inflazione alle stelle affossano la fiducia e le aspettative di famiglie e imprese, un dato particolarmente pericoloso perché avrà effetti diretti sui consumi – spiega il presidente Carlo Rienzi – In un clima di scarsa fiducia, infatti, i cittadini saranno portati a rimandare al futuro gli acquisti, con conseguenze negative per commercio, industria ed economia nazionale”. “Il nuovo Governo deve necessariamente invertire la rotta, abbandonando la politica fallimentare dei bonus a pioggia e adottando misure urgenti per calmierare i prezzi al dettaglio, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità” – conclude Rienzi.
Secondo i dati Istat resi noti oggi, a ottobre scende la fiducia dei consumatori da 94,8 a 90,1. “Nessun effetto elezioni sulla fiducia dei consumatori. Nonostante dal voto sia emerso un risultato e una maggioranza chiara, e quindi, a differenza della passata legislatura, ci fosse certezza su chi avrebbe governato, questo esito non ha al momento prodotto un miglioramento della fiducia. Unico segnale positivo è quello sulle attese sulla situazione economica dell’Italia che di solito è la voce che trae maggior beneficio dall’arrivo di un nuovo Governo. Niente a che vedere, però, con l’effetto Super Mario che all’epoca fece passare le attese -20,2 a +2,6, non solo in territorio positivo ma con un balzo di ben 22,8 punti percentuali, mentre ora si passa da -77,4 a -70,7, appena 6,7 punti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In ogni caso, dato che la fiducia dei consumatori viene rilevata nei primi 15 giorni del mese, quindi prima dell’incarico ufficiale alla Meloni e della presentazione dei ministri, dovremo attendere novembre per capire se vi sarà un effetto maggiore. Quello che è certo è che al momento la fiducia è minata dal caro bollette e dal carovita e che, al di là delle attese, contano i giudizi sulla situazione economica della famiglia e del Paese, entrambi peggiorati” conclude Dona.