Istat: nel 2021 in povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie
Nel 2021 sono poco più di 1,9 milioni le famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,5%), per un totale di circa 5,6 milioni di individui (9,4%), valori stabili rispetto al 2020 quando l’incidenza ha raggiunto i suoi massimi storici ed era pari, rispettivamente, al 7,7% e al 9,4%. Così rende noto l’Istat secondo cui la povertà assoluta conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19.
Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020). I dati sulla povertà in Italia diffusi oggi dall’Istat sono per il Codacons “drammatici” e dimostrano come le misure di sostegno ai redditi introdotte nel nostro paese si siano rivelate fallimentari.
“I livelli di povertà registrati nel 2021 in Italia sono i più alti degli ultimi anni – afferma il presidente Carlo Rienzi – Si trovano in condizione di “povertà assoluta” il 7,5% delle famiglie, contro una media del 6,1% dei nuclei nel quadriennio 2013-2016. Numeri cresciuti abnormemente senza dubbio a causa dell’impatto del Covid, ma anche per il fallimento di misure di contrasto alla povertà introdotte dagli ultimi governi, come il Reddito di inclusione e il Reddito di cittadinanza, che non hanno avuto gli effetti sperati”.
“Dati destinati purtroppo a peggiorare nel corso del 2022 – avverte Rienzi – Il caro-bollette, l’inflazione alle stelle e l’escalation dei carburanti stanno producendo una erosione dei redditi delle famiglie e una perdita di potere d’acquisto, spingendo verso la soglia della povertà un numero enorme di cittadini che non riesce più ad affrontare le spese quotidiane. Il Governo deve intervenire e deve farlo subito, bloccando la crescita di prezzi al dettaglio e tariffe e ricorrendo a misure straordinarie in considerazione dello stato di emergenza che caratterizza il 2022”.