Intesa-Ubi: previste 5mila uscite volontarie, 2.500 assunzioni. Stimate €730mln di sinergie annuali pre-tasse
Nelle slide con cui presenta i dettagli dell’offerta pubblica di scambio presentata a Ubi Banca, Intesa SanPaolo parla di un deal che si tradurrebbe, se venisse concretizzato, in una significativa creazione di valore senza costi sociali.
Vengono previsti €730mln circa di sinergie annuali pre-tasse; ~€510mln di sinergie di costi, equivalenti a ~5% della base costi aggregata del 2019 (~70% delle sinergie totali).
~€220mln di sinergie di ricavi, equivalenti a ~1% della base ricavi aggregata del 2019 (~30% delle sinergie totali).
I costi di integrazione non ricorrenti sono stimati in ~€1.270mln pre-tasse (~€880mln al netto delle imposte) interamente spesati nel 2020 senza costi per gli azionisti (coperti dal goodwill negativo risultante dall’Operazione).
Il deal dovrebbe “accelerare la riduzione dei Crediti deteriorati attraverso la vendita di ~€4mld di Crediti deteriorati lordi senza costi per gli azionisti, facilitata da ulteriori rettifiche su crediti nel 2020 (coperte dal goodwill negativo risultante dall’operazione)”
Il rischio di esecuzione viene considerato “molto contenuto grazie al comprovato track record di ISP nella gestione delle integrazioni”