Intesa SanPaolo paga downgrade di JP Morgan. Messina commenta cessione quota da Compagnia SanPaolo
Intesa SanPaolo sotto pressione, con il titolo che cede alle 13 circa ora italiana -1,18%, a 2,854. Incide negativamente la decisione di JP Morgan di rivedere al ribasso il target price da 3,4 a 3,1 euro e il rating da “overweight” a “neutral”.
Nel frattempo Carlo Messina, numero uno della banca, ha commentato la cessione di una quota dello 0,95% del capitale di Intesa SanPaolo da parte della Fondazione Compagnia SanPaolo, criticando la norma che costringe le fondazioni a scendere nel capitale delle banche.
“Avrei trovato ragionevole posporre il tempo in cui veniva richiesto di adempiere all’obbligo per le fondazioni di scendere nel capitale delle banche. In questo paese abbiamo una capacità di sottovalutare quanto possa essere strategico il mantenimento di noccioli duri italiani. In questa fase l’Italia ha bisogno di un campione che possa avere un nucleo di soci stabili, e lo dico da italiano e non da AD di Intesa Sanpaolo”.
Lo smobilizzo della quota rientra nell’ambito del Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, del 22 aprile 2015.
Il Protocollo rappresenta un passo ulteriore nel processo di autoriforma delle Fondazioni, voluto dal Mef e dall’Acri nel solco della legge che le regola (riforma Ciampi del 1998/99 e successive modifiche) in funzione del mutato contesto storico, economico e finanziario in cui operano.
Tornando al caso di Intesa SanPaolo, gli analisti di Mediobanca ricordano che, in base alle disposizioni del Protocollo, “complessivamente la fondazione torinese dovrà vendere un altro 2-3% della banca entro aprile 2018”.