News Notizie Notizie Italia Guzzetti si avvia a lasciare fondazione Cariplo: ‘autonomia fondazioni non si tocca’ (Il Sole 24 Ore)

Guzzetti si avvia a lasciare fondazione Cariplo: ‘autonomia fondazioni non si tocca’ (Il Sole 24 Ore)

22 Maggio 2019 07:49

Il Sole 24 Ore intervista Giuseppe Guzzetti che si avvia a lasciare la fondazione Cariplo.

“L’autonomia delle Fondazioni non si tocca, lo dice la Corte Costituzionale – afferma Guzzetti, che affronta nell’intervista anche alcuni dossier del passato – Ed è la premessa per fare quello che devono: innovare, stimolare la politica, sostenerla con finanza paziente, mettere insieme voci e bisogni. Intesa? Tutto è partito dalla scelta di vendere Cariplo a Ambroveneto, che offrì molto più della Comit. Cuccia non c’entra nulla. L’artefice è stato Bazoli che offriva un futuro industriale alla Cariplo banca e un patrimonio alla Fondazione che è diventato il suo potente motore per la missione filantropica. Ora un ruolo fondamentale è nelle mani di Messina, che ha già dimostrato di essere un grande banchiere, lo dicono anche i riconoscimenti internazionali”.

Guzzetti ricorda che “la sentenza numero 300 della Corte Costituzionale ha chiarito una volta per tutte la natura privata delle fondazioni, che il legislatore ordinario non può più mettere in discussione. E ha ribadito che compito è attuare la sussidiarietà sostenendo il terzo settore”.

Alla domanda sulla decisione di vendere Cariplo all’Ambroveneto, Guzzetti risponde:

“Ancora con la favola che scelsi l’AmbroVeneto perché andavo a Messa con Bazoli? La verità è che Cariplo all’epoca guadagnava miliardi di lire ed era quasi monopolista in Lombardia. Ma la concorrenza iniziava a farsi sentire e la mia unica preoccupazione era di dare un futuro alla banca. Serviva un partner che avesse una cultura simile a quella di Cariplo. L’offerta dell’Ambrosiano era imparagonabile a quella della Comit, come ci confermava il nostro advisor Goldman Sachs nella persona di Massimo Tononi (attuale presidente della Cdp su indicazione delle Fondazioni)”.

All’osservazione de Il Sole, che ricorda come “si disse che il pesce piccolo mangiò quello grande”, Guzzetti risponde:

“E’ vero, ma ci diede un sacco di soldi. Tenete conto che l’offerta di AmbroVeneto era tutta in contanti, mentre Comit (sponsorizzata da Mediobanca) insisteva con un’offerta in parte cash e poi un bel pacco di azioni, con una clausola che poteva, dopo aver venduto, bloccare il pagamento se l’acquirente avesse sollevato contestazioni. Ricordo che all’allora amministratore delegato di Comit Luigi Fausti dissi: ‘Io sono solo un avvocato di campagna, ma non c’è storia’. E vendemmo all’AmbroVeneto, reinvestendo una quota come da accordi. Facendo il bene della banca e della Fondazione”.