Giuseppe Conte, riserve auree Bankitalia: “Modifiche possibili se compatibili con regole”
Il governo apre alla possibilità di mettere mano alle riserve auree di Bankitalia ma solo se un intervento normativo in tal senso sia compatibile con le regole Ue. Si esprime in questi termini il premier Giuseppe Conte nel corso di un question time alla Camera.
“Un intervento normativo volto a modificare gli assetti della proprietà aurea della Banca d’Italia, ancorché nell’ambito della discrezionalità politica del legislatore nazionale, andrebbe valutato, sul piano della compatibilità, con i principi basilari che regolano l’ordinamento del Sistema Europeo delle Banche Centrali” ha detto Conte. “Risulta dall’assetto normativo descritto che la proprietà delle riserve auree nazionali è della Banca d’Italia, ente pubblico che svolge le funzioni di banca centrale della Repubblica Italiana. L’utilizzo della riserva aurea rientra tra le finalità istituzionali della Banca, a tutela del valore della moneta”.
Il Presidente del Consiglio ricorda poi che con il Trattato di Maastricht “sono state trasferite in maniera esclusiva all’Unione europea le competenze sovrane in materia di politica monetaria”. “Di conseguenza – continua Conte – la detenzione e la gestione delle riserve valutarie, fra cui quelle auree, rientra ora fra i compiti fondamentali dell’Eurosistema, composto dalla Bce e dalle Banche centrali nazionali degli Stati dell’area dell’euro”. “Non sembra possibile che le riserve auree possano essere rivendicate dai partecipanti al capitale di Banca d’Italia, i cui diritti patrimoniali sono limitati al valore del capitale e agli utili netti annuali” conclude.