Gas in rialzo con tensioni in Medio Oriente e clima più freddo
I prezzi del gas naturale europeo hanno riscontrato un aumento significativo in mattinata, a seguito del sequestro di una nave nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran.
Questo evento ha riacceso le preoccupazioni sul fatto che la guerra tra Israele e Hamas possa influenzare le rotte vitali per il trasporto del combustibile. I future di riferimento hanno registrato lunedì un incremento fino al 6,9%, interrompendo una serie di quattro giorni consecutivi di calo. Al momento scambiano in rialzo del 5,1% a 47,4€/Mwh ad Amsterdam.
L’aumento è stato alimentato anche dalle previsioni di un clima più freddo e da un rialzo dei prezzi del petrolio in vista di un imminente incontro dell’OPEC+. Gli operatori e gli analisti hanno avvertito che se il conflitto in Medio Oriente dovesse ampliarsi, potrebbe interrompere il flusso di combustibile nella regione, che finora è stato solo localmente influenzato.
Le petroliere dal Qatar, uno dei principali esportatori di gas naturale liquefatto, transitano regolarmente attraverso il Mar Rosso per raggiungere l’Europa. Nonostante l’Europa sia entrata nella stagione invernale con siti di stoccaggio pieni e ampie importazioni di LNG, un’escalation potrebbe minacciare il delicato equilibrio delle forniture.
L’Europa rimane vulnerabile, dopo la crisi energetica dell’anno scorso che ha visto la Russia ridurre i flussi attraverso i gasdotti.
Nippon Yusen KK, con sede a Tokyo, ha riferito che la Galaxy Leader, una nave portaveicoli da essa noleggiata, è stata catturata nella parte meridionale del Mar Rosso domenica.