Futures Usa giù dopo forte rimonta Wall Street alla vigilia. Focus su petrolio e Fed
I futures sui principali indici azionari Usa indicano incertezza, dopo la forte rimonta di Wall Street della vigilia, che ha visto il Nasdaq Composite balzare dell’1,75% a 11.322,24, dopo un avvio in deciso ribasso; lo S&P 500 salire dello 0,16% a 3.831,39 dopo aver perso più del 2% nei minimi della seduta, e il Dow Jones Industrial Average chiudere in flessione di 129,44 punti, o dello 0,4%, a 30.967,82, dopo essere scivolato di oltre 700 punti nelle prime ore della sessione di trading.
Alle 8 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono dello 0,37%, così come quelli sullo S&P 500, mentre i contratti sul Nasdaq arretrano dello 0,29%.
Attesa per le minute della Fed relative all’ultima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa guidata da Jerome Powell.
La Fed ha alzato i tassi Usa, lo scorso 15 giugno, di 75 punti base, con quella che è stata la stretta monetaria più forte dal 1994, al fine di sconfiggere un’inflazione che viaggia negli Stati Uniti al record degli ultimi 40 anni.
La pubblicazione delle minute della Fed farà luce sulle intenzioni dei banchieri.
Il presidente della Fed Jerome Powell è rimasto vago nell’ultima riunione, sottolineando che la banca centrale potrebbe alzare i tassi o di 50 pb o di 75 pb nel meeting di luglio.
La pubblicazione delle minute avverrà oggi, mercoledì 6 luglio, alle 20 ora italiana.
Focus sui prezzi del petrolio, con quelli sul WTI che flirtano con quota $100 al barile, dopo aver sfondato ieri la soglia psicologica, scontando i timori di una recessione globale in arrivo e sulla scia degli outlook più bearish da parte degli analisti sulle prospettive di crescita dell’economia mondiale.
Il contratto WTI scambiato a New York oggi è in ripresa, ed è salito fino al record intraday delle contrattazioni asiatiche a $102,14, in crescita del 2,7%, dopo essere collassato alla vigilia dell’8%, chiudendo al minimo dalla fine di aprile, sotto quota $100.
I guadagni del WTI tuttavia si riducono, e il contratto ora sale dello 0,42%, poco al di sotto della soglia di $100 al barile.
Il Brent mette a segno un rialzo di oltre +1% a $103,87 al barile, dopo essere crollato alla vigilia del 9,5%, soffrendo la perdita giornaliera più forte dallo scorso marzo.
Oltre che per le minute della Fed, l’attesa degli investitori è per la pubblicazione del grande market mover Usa rappresentato dal report occupazionale di giugno, in calendario dopodomani 8 luglio, alle 14.30 ora italiana-
Gli analisti intervistati da Dow Jones prevedono una crescita di nuovi posti di lavoro di 250.000 unità, inferiore all’aumento delle payrolls di 390.000 del mese di maggio. Il tasso di disoccupazione è previsto invariato al 3,6%.