Ftse Mib: torna in area 23.000 punti. Tenaris brilla con una performance di oltre l’8%
Anche Piazza Affari festeggia i dati sul lavoro americano migliori delle attese. Il Ftse Mib manda così in archivio l’ultima seduta della settimana e la prima del mese di novembre con un balzo del 1,06% a 22.934,32 punti, mettendo nel mirino la soglia dei 23mila punti che non viene infranta dal maggio 2018. Il mercato, nel giorno in cui inizia ufficialmente il mandato di Christine Lagarde alla guida della Bce al posto di Mario Draghi, si è concentrato sulle buste paga nei settori non agricoli, le cosiddette non farm payrolls: a ottobre sono stati creati 128mila nuovi posti, oltre le 95mila unità indicate dagli analisti.
A Milano inarrestabile Tenaris che indossa la maglia di miglior titolo del Ftse Mib con un rialzo del 8,5%. Il titolo si getta alle spalle la debole seduta della vigilia. Ieri l’attenzione del mercato si era concentrata sui conti del terzo trimestre 2019 in calo come previsto dal management e dal mercato, ma anche sulla debole guidance per la fine del 2019. Sotto i riflettori anche Atlantia che ha chiuso a 22,86 euro. Tra i fattori a sostenere la corsa dell’azione la disponibilità dei tedeschi di Lufthansa di partecipare al salvataggio di Alitalia, la crescita del traffico della rete autostradale e un maggior coinvolgimento della famiglia Benetton nel board.
Anche oggi Fca ha continuato a percorrere la strada rialzista, nonostante l’avvio zoppicante. Il titolo è salito dello 0,6, tra i migliori di Piazza Affari e porta a circa il 20% la performance cumulata in 3 sedute. I prezzi beneficiano ancora della notizia relativa alla fusione alla pari con i francesi di Psa. Sull’operazione è intervenuto anche Larry Kudlow, direttore del National Economic Council della Casa Bianca. Kudlow ha infatti dichiarato: “La seguiremo con la massima attenzione. Il presidente non ha commentato l’operazione, ma comunque noi non temiamo di trattare con società internazionali”. “Quanto alla questione cinese, siamo molto attenti” risponde Kudlow a una domanda precisa sulla partecipazione della cinese Dongfeng Motors, che nel capitale Psa detiene una quota pari a 12,2% con diritti di voto pari a 19,5%.
Restando nei titoli della galassia Agnelli, seduta positiva anche per Cnh Industrial (+2,44%), che ha annunciato la cessione della sua attività Truckline, uno dei maggiori rivenditori e distributori australiani di ricambi e accessori aftermarket per veicoli commerciali (autocarri e rimorchi) di tutte le marche europee, nordamericane e giapponesi. Non sono stati precisati i termini finanziari dell’operazione. La società ha però fatto sapere che Iveco, il marchio di veicoli commerciali di Cnh Industrial, continuerà ad assistere la sua clientela australiana.
Fuori dal paniere principale raffica di vendite per Cattolica Assicurazioni a Piazza Affari, col titolo che ha registrato in chiusura un -4,4%. A far scattare i forti cali la decisione assunta dal cda del gruppo di Verona di revocare all’amministratore delegato, Alberto Minali, le deleghe operative, conferendo tutti i poteri al direttore Generale, Carlo Ferraresi. Alla base della decisione, si legge in una nota ufficiale, una divergenza di visione con l’a.d. per quanto riguarda l’organizzazione societaria. Un annuncio che ha spinto gli analisti di Equita a rimettere mano al rating di Cattolica Assicurazioni che passa a hold da buy (ed esce dal portafoglio small cap), con un nuovo target limato a 9 euro. Il timore spiega Equita è che “la fase di transizione seguente l’uscita dell’amministratore delegato possa portare a qualche defocalizzazione del gruppo nei prossimi mesi e rallentare l’esecuzione del Business Plan, i cui target erano stati recentemente definiti da Minali come raggiungibili, ma ambiziosi alla luce del contesto sfidante dei tassi di interesse”.