Ftse Mib strappa il segno più. Banche miste, FCA al tappeto
Seduta interlocutoria per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha archiviato la prima seduta della settimana con un rialzo dello 0,15% a 19.605 punti. Male FCA (-1,66%) che paga i deboli riscontri dalle immatricolazioni in Italia gennaio (-21,6%), facendo decisamente peggio del mercato che nel mese ha segnato un -7,55 per cento.
Tra le banche, in attesa dei conti trimestrali in arrivo a partire da domani, seduta difficile per Unicredit (-1,24%) che ha toccato dei minimi intraday (9,592 euro) vicini a quelli del 27 dicembre 2018 (9,544 euro) che se violati al ribasso porterebbero il titolo a testare i minimi a oltre due anni in area 9,42 euro (del 28 novembre 2016). Giovedì la banca guidata da Jean Pierre Mustier diffonderà i conti del quarto trimestre 2018. Il consensus pubblicato dalla banca sul suo sito vede l’utile netto trimestrale a 719 milioni di euro, margine di intermediazione di 4,865 mld e risultato netto di gestione a 1,15 mld. Per l’intero 2018 l’utile netto è indicato a 2,873 miliardi con margine di intermediazione a 19,737 miliardi.
Bene invece banco BPM (+0,65%). Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, è tornato a parlare della possibilità di un coinvolgimento dell’istituto nel salvataggio di Banca Carige. Un’operazione di questo tipo, ha rimarcato Castagna in un’intervista concessa a L’Economia del Corriere della Sera, si fa se c’è un modello industriale, altrimenti si finisce con ricevere una dote. “Ma anche se fosse così, sarebbe necessario lavorare alla ristrutturazione per un anno, un anno e mezzo, impegnandoci in una corsa che ci precluderebbe in futuro di valutare altre opportunità di consolidamento”, ha detto il banchiere. La scorsa settimana lo stesso Castagna aveva rimarcato che con Carige le sinergie erano poche e Banco BPM non era quindi interessata.