Ftse Mib, novembre parte bene: avanza Atlantia, bene anche Amplifon. Fca riprende fiato dopo rally
Prende il via col segno positivo l’ultima seduta della settimana e la prima del mese di novembre per Piazza Affari. Una giornata che sarà caratterizzata da scambi sottili per via della festività di Ognissanti. A Milano, l’indice Ftse Mib si muove in territorio positivo, mostrando un rialzo dello 0,3% a 22.761,70 punti. A sostenere gli scambi le notizie internazionali, e in particolar modo una indicazione incoraggiante giunta dalla Cina, la seconda economia mondiale. L’indice Pmi manifatturiero, calcolato da Caixin-Markit, è salito a ottobre per il terzo mese consecutivo, raggiungendo un livello massimo degli ultimi due anni e mezzo (per la precisione da febbraio 2017).
Il dato attutisce i timori degli investitori sulla questione commerciale Usa-Cina. Bloomberg ha riportato ieri che i vertici cinesi avrebbero espresso dubbi sulla possibilità di firmare la fase uno dell’accordo in tempi brevi. Il presidente americano Donald Trump ha fatto sapere che le due parti stanno cercando un nuovo appuntamento per la firma prevista a novembre, dopo che il vertice Apec in Cile è stato cancellato.
Osservando le performance iniziali del Ftse Mib, tra i migliori titoli spiccano Atlantia e Amplifon che guadagnano circa l’1,3%, bene anche Pirelli, Recordati e UnipolSai con rialzi inferiori però all’1 per cento.
Segno meno per Fca che viaggia sotto la soglia dei 14 euro e cede quasi mezzo punto percentuale. Ieri il titolo del gruppo italo-americano dell’auto ha chiuso con un rally dell’8% in scia alla conferma dell’operazione di fusione con i francesi di Psa, che se andasse in porto darebbe vita al quarto costruttore di auto al mondo. Il gruppo guidato da Mike Manley ha anche diffuso i dati del terzo trimestre dell’anno, chiuso con una perdita di 179 milioni di euro sui cui pesano svalutazioni per 1,4 miliardi.
Fuori dal listino principale sotto pressione Cattolica Assicurazioni dopo la revoca delle deleghe operative all’amministratore delegato Minali, con il titolo che cede oltre il 3,5%. Una decisione, quella del board, presa alla luce delle divergenze di visione con Minali.