Ftse Mib maglia nera in Europa, deboli banche e titoli oil
Netta prevalenza delle vendite a Piazza Affari a metà mattinata. L’indice Ftse Mib cede l’1,43% a 20.614 punti, sottoperformando rispetto agli altri indici UE. Pesa l’alert della Bank of England circa il significativo rischio sulla stabilità finanziaria del Regno Unito. La BoE ha reso nota l’intenzione di allargare i suoi acquisti di titoli di stato UK agli index-linked gilts, ovvero i bond le cui cedole riflettono il trend dell’indice dei prezzi al dettaglio del Regno Unito.
Sull’obbligazionario il Bund decennale è tornato sui massimi dell’anno in area 2,35%, mentre lo spread BTP-bund è tornato sopra i 240 punti base contro 230 punti base di ieri quando il differenziale di rendimento si era ristretto sulla possibilità di emettere Eurobond per affrontare la crisi dei prezzi energetici a patto che si tratti di prestiti e non di risorse a fondo perduto. Indiscrezione che però successivamente è stata smentita dalla Germania.
Sul parterre di Piazza Affari soffrono i titoli oil (-3,14% ENI, -2,99% Tenaris) in scia al calo dei prezzi del petrolio. Male anche le banche con -2,95% per Banco BPM, -2,16% Bper e -2,39% Unicredit; su quest’ultima gli analisti di Jefferies hanno alzato il prezzo obiettivo da 17 a 17,5 euro con giudizio buy.